venerdì 29 ottobre 2010

La Rete Rose Rosse gioisce per la lieta conclusione della storia della Scuola Elementare S.Giacomo e dei soffitti gocciolanti

Sin dal primo giorno del nuovo anno scolastico, mi sono occupata, nel mio duplice ruolo di Responsabile regionale della Rete Rose Rosse e di Responsabile del Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nell’ambito del monitoraggio delle attività delle amministrazioni locali su tutto il territorio regionale e sannita, delle condizioni di sicurezza e igiene dell’edificio della Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita, la scuola dei miei figli.

Ripetuti sono stati i miei interventi presso il Comune di San Martino Sannita, proprietario dell’immobile, e presso la Direzione Scolastica, interventi in cui sollecitavo la verifica delle condizioni di sicurezza e di igiene dell’immobile, alla luce di pregresse e continuate infiltrazioni d’acqua piovana dai soffitti di alcune aule.

Dopo numerosi scambi di lettere e una riunione con la Dirigente Scolastica, il Responsabile di Prevenzione e Sicurezza della Scuola ed il Sindaco nonché un’ulteriore riunione allargata alle famiglie degli alunni, alcuni genitori, forse sobillati o male informati, mi hanno perfino insultato, contestandomi un’ eccessiva enfatizzazione del problema infiltrazioni nonché una sorta di procurato allarme, da me, invece, mai neanche ipotizzato nelle lettere che ho scritto ai soggetti competenti (e qui vale il motto “verba volant, scripta manent”) .

FINALMENTE

a dimostrazione che le mie non erano fisime personali o interventi pseudo - politici, contro o a favore di alcuno, e a rafforzare il detto che “il tempo è sempre galantuomo”, è di oggi (28/10/2010) l’affissione all’albo della Scuola delle comunicazioni ufficiali da parte del Comune e della Direzione Scolastica relative all’avvio immediatodi lavori di somma urgenza” al tetto della Scuola San Giacomo.

Lavori che, lo ricordo, durante la riunione con le famiglie degli alunni, erano stati definiti dal Sindaco come non urgenti e per i quali, comunque, non vi erano sufficienti fondi disponibili.

La Rete delle Rose Rosse ed il Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nel gioire per la soluzione ai problemi segnalati, fanno le seguenti considerazioni:

■ Solo chi non combatte non vince! E’ vero che, a volte, si perdono delle battaglie (e mi riferisco alle offese personali e gratuite che ho ricevuto in assemblea e al travisamento artato delle problematiche da me segnalate) ma alla fine le verità vengono sempre a galla come i nodi al pettine.
■E’ inutile dire che la Rete delle Rose Rosse non ne fa, ovviamente, una questione personale, tant’è che, anche attraverso questa nota, formalmente ringrazia l’Amministrazione Comunale di San Martino Sannita per la risoluzione del problema e per l’attenzione data alle mie segnalazioni in merito.
■ Infine, ma qui entro nel campo nella pura utopia, la sottoscritta, questa volta a titolo personale in quanto mamma, potrebbe legittimamente aspettarsi un po’ di scuse e qualche grazie per averci messo, unica e sola, la faccia in questa battaglia, con l’unico scopo di salvaguardare il benessere dei nostri bambini all’interno della comunità scolastica.

Rassegna Stampa
BCR Magazine
Gazzetta di Benevento
Il Sannita
Corriere del Sannio
Lunaset
ElletiWeb

martedì 26 ottobre 2010

e oggi nelle aule pioveva ancora...

due settimane fa il Sindaco di San Martino Sannita aveva dato l'appuntamento a dopo 7 giorni per riparlarne ma a tutt'oggi non c'è stata alcuna novità...nessuna convocazione e nessun lavoro svolto, solo e ancora pioggia ed umidità per i bambini...

giovedì 21 ottobre 2010

E' stato presentato ieri 20/10/2010 un DDL bipartisan per l'introduzione della FTT

Avevamo parlato qui della proposta di Francia e Spagna di introdurre una mini tassa (pari allo 0,05% del valore di ogni transazione) sulle transazioni finanziarie, con la possibilità di ottenere su scala mondiale fino a 655 miliardi di dollari l'anno per le politiche sociali nel Nord e nel Sud del mondo.

Ieri anche l'Italia si è mostrata in linea con questa volontà attraverso la presentazione di una proposta di legge per l'Istituzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie in favore di interventi di solidarietà nazionale e internazionale.

Si tratta di una proposta di legge bipartisan, nata d'iniziativa dei deputati Sarubbi, Zacchera, Evangelisti, Angela Napoli, Barbi, Bossa, Di Stanislao, Renato Farina, Gasbarra, Gozi, Mogherini Rebesani, Murer, Pedoto, Pezzotta, Touadi.
Il ddl (n. C.3740) è sostenuto da parlamentari di tutti gli schieramenti ad eccezione della Lega Nord ed è possibile monitorarne lo sviluppo su Openpolis.

Sul sito della webtv del parlamento, è possibile vedere il video della conferenza stampa di presentazione.

Sul sito del relatore, On. Sarubbi, vi è un commento alla presentazione e il riferimento alla campagna Zerozerocinque.

mercoledì 20 ottobre 2010

Secondo il dirigente vicario dell’U. S. P. di Benevento, Vittorio Masone, siamo in piena emergenza educativa!!!

“I ricorrenti episodi di intollerante vandalismo – ha scritto Masone - che hanno contraddistinto la vita scolastica di questi ultimi giorni, ci impongono un'attenta e più efficace riflessione sulle motivazioni che spingono i nostri ragazzi e la nostre ragazze ad assumere comportamenti lesivi di se stessi e delle comunità cui appartengono.

So bene che la scuola sannita da lungo tempo è impegnata a prevenire le situazioni di disagio e di insuccesso formativo più evidenti, ma, probabilmente, sotto la punta dell'icerberg che appare vi è un sommerso esteso e inimmaginabile. Sicuramente siamo di fronte a problemi complessi che non appartengono solo alla scuola ma a tutta la società. Occorre ritrovare quelle chiavi di lettura che aprano a nuovi parametri interpretativi della realtà che i giovani vivono. Forse non bastano quelli ai quali siamo abituati, forse occorre aprire canali dialogici autentici, privi di spettacolarizzazione e forti dell'esercizio dell'ascolto tra tutte le componenti Scolastiche”.

“Ci sono certamente ragioni soggettive – ha aggiunto il dirigente - che toccano la condizione di molti dei nostri ragazzi: disagio, situazioni familiari, emarginazione sociale, impossibilità a reggere le frustrazioni e gli insuccessi; ma vi sono contestualmente ragioni oggettive che ineriscono la sfera dell'educazione e della formazione: limiti e insufficienze del sistema scolastico, assenza di un reale coinvolgimento delle famiglie, spesso troppo indifferenti o troppo presenti; soprattutto si percepisce un eccesso di soggettivismo etico che si esprime attraverso un' immediata soddisfazione del sè, senza comprendere il senso e le conseguenze delle azioni che si intendono commettere.

Spesso non c'è la percezione della gravità delle azioni che si vanno a compiere, spesso manca la certezza delle regole, e in questo ‘mancare’ si inserisce l'aggressività di pochi e di chi vorrebbe instaurare una nuova dialettica della contestazione. Ai giovani è dato contestare, all'adulto incanalare, guidare e orientare le energie anche quelle distruttive , in energie costruttrici.

Siamo davvero di fronte ad un’emergenza educativa, come sostenuto da molti? La risposta è oggettivamente sì: l'emergenza educativa esiste. Su questo sarebbe opportuno confrontarsi e attivare un quadro di relazioni possibili tra sottosistemi diversi: giovani, scuola, famiglia e istituzioni. E' in questa cornice che vanno inseriti i nostri interventi educativi, decisamente orientati a coinvolgere concretamente ragazzi e adolescenti nelle decisioni che li riguardano e aprire la scuola alla collaborazione e partecipazione attiva dei genitori, a diffondere i valori e la pratica della morale tra i giovani nella scuola e fuori di essa, a diffondere la cultura della progettualità condivisa in piena sintonia con i bisogni e le aspettative di ciascuno”.

Masone ha poi auspicato “momenti di promozione delle attività di orientamento finalizzate a far acquisire agli studenti la consapevolezza delle proprie attitudini e dei propri interessi rapportati alle opportunità di studio, ricerca e lavoro. Non mancherà il nostro sostegno, del personale docente e Ata nella promozione dell’acquisizione da parte degli studenti di corretti stili di vita e l’osservanza delle regole scolastiche, in rapporto anche alle responsabilità di ordine patrimoniale a cui ciascuno è chiamato a rispondere in conseguenza delle proprie azioni.

Si confida nell’impegno e nella grande sensibilità di tutti i ragazzi affinché, adeguatamente sostenuti, nell’ambito delle proprie iniziative, possano contribuire a isolare le intemperanze che sfociano in atti di vandalismo”.

(da Il Quaderno)

martedì 19 ottobre 2010

Il colibrì e la legalità

Diceva don Puglisi che la mafia non sono i mafiosi ma è la MENTALITA' MAFIOSA ovvero quella ideologia disposta a vendere la propria dignità per soldi ...o per qualsiasi altra cosa aggiungo io: il posto, un favore personale, la pensione di invalidità, la multa da levare, la licenza edilizia...
La mentalità mafiosa consiste nella presunzione di fare qualcosa non perché è un diritto ma perché è un privilegio.
E allora, la lotta contro la mafia non è solo combattere i mafiosi e assicurarli alle patrie galere, bensì sta nella volontà che ogni cittadino deve avere di rompere i legami con coloro che dovrebbero rappresentare lo Stato ed essere contro la mentalità mafiosa ma che, invece, dicono «ci penso io, quel favore te lo faccio io, il lavoro te lo trovo io, ma poi mi devi dare qualcosa in cambio", il voto magari!!!

E quando, magari in campagna elettorale, ci capita di incontrare queste persone pensiamo per un attimo alla famosa frase di J.F. Kennedy : «Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.»

Quello che possiamo fare noi per il nostro paese, inteso sia come microcosmo cittadino sia come macrocosmo nazione, è lottare quotidianamente contro la mentalità mafiosa che sta condannando la democrazia a morte certa; lottare contro la strategia della distrazione che allontana l’attenzione della gente dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti; lottare contro la scuola della mediocrità, voluta e realizzata nella mediocrità per fare in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori; lottare contro chi fa della delega agli altri uno stile di vita; lottare contro chi dice sempre che non è compito suo; partecipare alla vita sociale e politica nel rispetto dei propri diritti e dei propri doveri; considerare la propria azione sociale e civile, anche se piccola, importantissima e determinante per costruire la comunità paese, la grande casa comune che è lo Stato.

E’ di oggi il grido del neo presedente della Corte dei Conti, Giampaolino, contro la corruzione dilagante rispetto alla quale la Corte dei conti stessa, un’istituzione di garanzia posta a controllo del corretto uso delle risorse pubbliche, è messa a dura prova…
Che dire a riguardo?

La prima cosa che mi viene in mente è la più semplice, una domanda che, probabilmente, si pongono tutti i cittadini quando leggono le notizie sui giornali: “ma cosa mai posso fare io, che sono uno solo, per provare a risolvere il problema?”

Altrettanto semplice, quasi disarmantemente semplice, è la mia risposta, che mutuo da una leggenda che ho letto da qualche parte.
Un giorno ci fu un grande incendio in un bosco e tutti i suoi abitanti cominciarono a scappare impauriti perché tutte le tane, i nidi e gli alberi erano ormai bruciati. L’unico che tornò indietro con il becco pieno d’acqua era un piccolo colibrì, che voleva andare a spegnere l’incendio. Il leone allora gli disse: “ma cosa credi di fare così piccolo e con così poca acqua contro un tale incendio?” “forse –rispose il colibrì, non riuscirò a spegnere l’incendio, ma di sicuro avrò fatto la mia parte!”.