venerdì 24 dicembre 2010

Auguri alla mia citta: che sia una SAN GIORGIO NUOVA e non una nuova San Giorgio

Ho casualmente letto su Facebook che un giovane architetto sangiorgese sta lavorando al progetto di una torre-museo a Manhattan.
Ho visitato il suo sito ed ho potuto verificare che si tratta un progetto davvero interessante sia dal punto di vista architettonico che artistico perché vuole creare all’interno della baia di New York una struttura che si erge dalle acque verso l’alto e che, attraverso schermi a led distribuiti in maniera alternata su tutta la superficie tronco conica della struttura, diffonde immagini non stop relative alla seconda immigrazione americana degli anni 60 dalla quale è partita la crescita economica, sociale e politica americana.
Insomma, una sorta di icona tecnologica della città di N. Y e della sua capacità di integrazione che la ha resa, nel tempo, la città che è oggi.

Chi suggeriva la lettura di questa notizia, a corollario, commentava (anche se adesso i commenti sono stati cancellati e si non potrà più apprezzare l’alto livello di dibattito che ne è scaturito ed in più io sono stata segnalata come ospite indesiderata e non posso più accedere a quel profilo!): Se abbiamo giovani professionisti che immaginano nuove idee per New York perché non sperare di avere nuove idee anche per San Giorgio?
Beh, la domanda è assolutamente legittima ma non credo sia difficile trovare una risposta, o, almeno, io ho fatto una mia valutazione dei fatti e ho dato questa risposta:

Chi si chiede perché non sperare di avere nuove idee anche per San Giorgio forse dimentica che l'America, con tutte le sue contraddizioni, è la terra della libertà e delle libertà...qui a San Giorgio, il nostro microcosmo, e in Italia, il nostro macrocosmo, siamo tutti prigionieri...prigionieri di un pensiero criminale che ci attanaglia e dal quale, volente o nolente continuiamo a farci attanagliare: l'illegalità, la corruzione, la mafia dei colletti bianchi...
Come faremo mai a San Giorgio a debellare il cancro della favoropoli ultracinquantennale e delle piccole e grandi corruzioni legalizzate che caratterizzano i rapporti tra politica, amministrazione cittadina e popolazione?
E come faremo, a debellare questo cancro che ormai è in metastasi in un corpo civico che, soprattutto adesso, in tempo di crisi economica, ma non solo economica, sembra ancora più fragile rispetto a valori come etica, giustizia e legalità?

Secondo il mio modestissimo parere, non servono nuove idee e non serve una nuova San Giorgio ma idee NUOVE e una SAN GIORGIO NUOVA, non un vestito nuovo per idee vecchie, ma un approccio NUOVO, una novità che recide il vecchio come il taglio netto recide la tela di Fontana!!!
Non servono nuove facce, nuove idee nel senso di altre facce ed altre idee, servono facce DIVERSE da quelle di prima, idee DIVERSE da quelle di prima, e la diversità, signori miei, di questi tempi non è altro che concretizzare la normalità delle leggi e del diritto!

Oggi la novità vera è la normalità, non programmi e idee galattiche...un solo punto all'ordine del giorno: rispetto dei doveri e rivendicazioni dei diritti dell'uomo, dell'ambiente e degli animali...tutto il resto è ricaduta di questa unica e semplice norma!
Tuttavia, la tensione verso questa normalità, ora come ora, secondo me, a San Giorgio, anche se c'è chi si fregia dell'aggettivo "nuovo", non c'è ancora...la normalità è una sfida troppo grande e richiede un coraggio che gran parte di chi fa politica a San Giorgio non ha.

Anche si fregia dell’aggettivo “nuovo”, infatti, secondo me, ha perso una grossa occasione per mostrare a tutti di essere veramente un elemento di discontinuità, quello che io definisco come il grande taglio col passato, incisivo come la tela squarciata di Fontana, e questa occasione l’ha persa anche grazie a due errori notevoli: il nome che si è data questa nuova realtà civica e politica e i coordinatori del cosiddetto laboratorio civico.

E adesso vado a spiegare cosa intendo.

Partiamo dal nome, un nome, Nuova San Giorgio, che già da sé fa pensare ad una nuova realtà sì ma non ad una realtà nuova, ad un nuovo progetto sì ma non ad un progetto nuovo…se solo l’aggettivo “nuova” fosse stato posposto (ed è la stessa grammatica italiana, non io, che lo afferma, dal momento che l'aggettivo si pospone al nome quando il nome ha molta importanza e deve essere notato da chi legge, mentre si antepone quando l'attenzione deve essere posta più sul nome che sull'aggettivo… quindi, l’aggettivo si antepone ogni volta che esso ha senso generico oppure quando esprime una qualità essenziale del nome mentre,si pospone per dare un valore più intenso all'aggettivo)si sarebbe data, anche dal punto di vista della comunicazione, una percezione di novità vera per una volontà progettuale che, e questo mi sia consentito, per il momento resta solo presunta……
Siamo, infatti, secondo il mio modestissimo ed umilissimo parere, di fronte alla solita minestra riscaldata servita nel servizio di piatti buono di porcellana inglese!!!

E questo mio pensiero è chiarito attraverso l’anali del secondo punto di cui sopra:i coordinatori del Laboratorio civico, presentati in pompa magna qualche settimana fa.
Su tre coordinatori, due hanno una storia personale e lavorativa che li radica profondamente nel mondo cattolico locale e diocesano, cosa che, senza voler essere né maliziosi né malpensanti, fa immediatamente pensare alla necessità di avere all’interno del laboratorio civico una componente forte, anche e soprattutto in termini di bacino di voti potenziali, legata alla Chiesa e a quel mondo politico di centro che a San Giorgio è stato da sempre e in grandissima parte Democristiano prima, Margheritino poi e attualmente del Partito Democratico. Facce mai viste sui manifesti elettorali, sì è vero, ma facce che vogliono essere solo una calamita volta ad intercettare quel voto cattolico che si contrappone all’attuale dominio del centro sinistra.

Che altro dire, quindi?

Ancora una volta, come è stato finora per il centro sinistra, siamo di fronte ad una spasmodica ricerca, da parte del centro destra stavolta, solo ed esclusivamente dei voti e non di fronte alla volontà di creare partecipazione democratica alla vita politica ed amministrativa del paese e, conseguentemente, consenso.

Creare consenso è troppo laborioso e lungo, qui, invece, si tratta di vincere le elezioni amministrative di primavera!!!

Verrebbe quasi da dire che “tutto cambia perché nulla cambi” e mutuare per San Giorgio quanto accadeva nella Sicilia del Gattopardo: come in Sicilia l’avvento del Regno d’Italia appare al Principe di Salina come un mutamento senza contenuti perché quello che non muta è il carattere dei siciliani stessi, così per San Giorgio, dominata per oltre cinquant’anni da un concetto di politica feudale piuttosto che partecipata, l’avvento improvviso di una realtà politica, almeno apparentemente diversa da quella che finora ha dominato, non è determinante perché c’è alla base della comunità l’incapacità di cambiare un modo d’essere ormai radicato.

E’ dunque qui che si deve intervenire, su questa maledetta incapacità della gente di modificare se stessi e il proprio approccio alla politica che, seppur ormai non più condiviso, si è consolidato nel tempo ed è duro a scalfire.
E certo non si può pretendere di ottenere risultati eclatanti in soli cinque mesi di laboratorio, che poi è il tempo che ci separa dalle amministrative di primavera.

Tuttavia, non voglio essere totalmente pessimista: mi auguro, anche in previsione del Natale e del nuovo anno che è alle porte, che qualche risultato in termini di cambiamento dell’attuale stato dormiente del pensiero e dell’azione civica, si possa ottenere, il che significa, per me, che anche un solo cittadino sangiorgese esca dal chiuso della sua casa, del suo esercizio commerciale, del suo ufficio e decida di mettersi in gioco come cittadino che partecipa alla vita del suo paese per il bene della comunità mettendoci la faccia ed esponendosi in prima persona.

Del resto, e lo diceva Gandhi, non una emerita sconosciuta quale io sono: «Sono le azioni che contano. I nostri pensieri, per quanto buoni possano essere, sono perle false fintanto che non vengono trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo».

mercoledì 22 dicembre 2010

All’incontro con Tonino Scala sulla camorra assenti ingiustificate la stampa e la politica beneventana!

Ieri sera è stato presentato presso il L@P Asilo 31 di Via Firenze a Benevento il libro di Tonino Scala “Quaquaraquà: uomini di camorra”.

Tralascio il resoconto della serata, peraltro ben fatto dall’unico giornale presente, Gazzetta di Benevento, con Elide Apice, e mi soffermo in particolare sul fatto che, purtroppo, laddove si parla di criminalità organizzata, di assenza delle istituzioni, di riciclaggio del denaro sporco, un grossa fetta dei media beneventani è latitante.
Così come è latitante la gran parte della politica beneventana (erano presenti solo Enzo Testa e Massimiliano Bencardino di SeL).

Mi chiedo, allora, con fare scolastico, se, per combattere la camorra e le mafie tutte, la regola non sia quella di parlarne, di creare occasioni di dibattito e confronto sulle modalità di diffusione del pensiero criminale nella società e nell’economia a tutti i livelli, di provare a rompere il silenzio su una attività camorristica che, nello specifico qui a Benevento, non si esplicita tanto con i fatti di sangue bensì con l’azione criminale dei colletti bianchi, insospettabili compartecipi, ad esempio, di riciclaggio di denaro sporco, di collusioni e corruzione …

Il mio scopo, il nostro scopo, lo scopo di tutti quelli che hanno organizzato e partecipato all’incontro di ieri era proprio questo e la numerosa ed attenta partecipazione di studenti ed universitari, delle associazioni che, come AltraBevenento da anni si occupano del malaffare nel Sannio, di qualche sindacalista e di quei giovani responsabili di partito che nel nostro territorio si stanno meritatamente conquistando un posto di rilievo in mezzo a politici ed amministratori che risalgono al Paleolitico, ci ha dimostrato che gettare piccoli semi di legalità paga sempre.

Per contro, di fronte al distacco totale dei politici e degli amministratori locali e di certa stampa dai luoghi in cui si propone la diffusione della cultura della legalità mi viene, e credo legittimamente, il dubbio che quanto meno ci troviamo di fronte ad un pensiero criminale diffuso ed imperante, fatto di colpevoli silenzi atti solo a coprire una connivenza, una compartecipazione, un’ adesione ideologica che proprio in chi amministra il bene comune dovrebbe essere assente.

Di fronte al crimine, all’intimidazione, al pensiero camorristico diffuso, lo scrive lo stesso Tonino Scala nella prefazione del suo libro, non c’è nulla di peggio che la rassegnazione ed il silenzio. Ecco perché, scrive Scala, continuerò a scrivere

Ecco perché, diciamo noi, continueremo ad impegnarci a non scendere a compromessi per arrivare sereni a fine mese, ad andare al lavoro ogni giorno e a pagare le tasse, ad insegnare ai nostri figli che il denaro ed il lusso non possono, non devono, essere messi al centro della vita umana.

E concludo con una meravigliosa frase di un eroe dei nostri tempi, Giovanni Falcone, con la quale Tonino apre il suo libro: “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola”.


lunedì 20 dicembre 2010

Ancora qualche riflessione sull'operato della Dirigente Scolastica della scuola elementare "Nicola Sala " di Benevento

Oggi sulla stampa locale, è stata pubblicata una lettera dei rappresentanti dei genitori nel Consiglio di Circolo della scuola elementare "Nicola Sala" di Benevento.
In questa lettera si legge come la rimozione della Madonnine sia stata un'assoluta azione di forza della dirigente non suffragata da alcuna richiesta da parte di alcuno, alunno o genitore, e come, anche in altre occasioni, la dirigente abbia avuto atteggiamenti poco concilianti e di scarsa apertura nei confronti di genitori e docenti sui più svariati argomenti relativi alla gestione della scuola.

Questa lettera dei rappresentanti dei genitori conferma in toto la posizione espressa da Rete Rose Rosse Campania e CIP Sanniti ovvero che la rimozione delle Madonnine sia stata un'azione mossa solo ed esclusivamente da motivazioni personali.

Mi chiedo allora, se i dirigenti hanno tra i loro compiti quello di verificare periodicamente l'operato del corpo docente, ovvero i loro sottosposti, chi ha il compito di controllare i dirigenti?
Chi dovrebbe periodicamente verificare l'operato dei dirigenti scolastici?

Perchè il Provveditorato agli Studi, che sembra essere l'unico demandato a questo tipo di controlli non è intervenuto lasciando prendere piede ad un dibattito sulla notizia che è diventato tutto politico senza che la politica c'entri un fico secco in questa vicenda?

Il problema è uno solo ovvero che i dirigenti scolastici non subiscono alcun tipo di controllo e la maggior parte di loro, in maniera impropria, gestisce la scuola loro affidata come un bene personale e non come un bene della comunità. In questa ottica e di questi tempi, è chiaro che il corpo docente ha molte difficoltà a porsi in contrapposizione col proprio dirigente per cui accetta le sue decisioni o, al massimo, non prende posizione e le conseguenze sono quelle che leggiamo sui giornali.

sabato 18 dicembre 2010

Incontro con Tonino Scala e presentazione del suo ultimo libro "Quaquaraquà: uomini di camorra"

"Elvira Santaniello e Rete Rose Rosse Campania presentano, in collaborazione con Cooperativa Sociale R.A.P.P.S.S. e Brigate della Solidarietà Attiva, il primo appuntamento della serie “Incontri con l’autore”.

Martedì 21 dicembre alle 19.00 presso il L@P Asilo31 di Via Firenze (Rione Libertà) a Benevento incontro con Tonino Scala e presentazione del suo ultimo libro "Quaquaraquà: uomini di camorra", una serie di racconti che hanno per protagonisti gente comune vittima della criminalità organizzata: da Annalisa Durante a Don Peppe Diana, da Gelsomina Verde ai giovani immigrati della strage di Castelvolturno.

Di queste storie tristi e violente, della continua e costante diffusione, anche nel Sannio, della camorra, della necessità impellente del ripristino della legalità in tutti i settori della società, parleremo insieme all’autore e a Raffaele Tecce (ex Assessore alle Politiche sociali del Comune di Napoli ed esponente di spicco della Federazione della Sinistra).

A seguire Aperitivo - Happy Hour con sottoscrizione per sostenere le attività del Laboratorio autogestito.

venerdì 17 dicembre 2010

Comunicato congiunto Rete Rose Rosse e CIP Sanniti sulle Madonnine rimosse dalla dirigente della scuola elementare "Nicola Sala" di Benevento

In riferimento alla notizia apparsa sulla stampa locale, secondo la quale un dirigente scolastico di una scuola di Benevento avrebbe fatto smantellare due Madonnine site all’interno dell’edificio scolastico per presunti motivi di scurezza,

Rete Rose Rosse Campania e Comitato Insegnati Precari Sanniti esprimono il proprio disappunto non tanto per il fatto che siano stati rimossi dei simboli religiosi, cosa da molti sottolineata, bensì sul fatto che il dirigente scolastico abbia fatto un’azione di forza non condivisa, in particolare con l’Amministrazione Comunale, proprietaria dell’immobile.

Certo, si è detto che la rimozione dei due piastrini sormontati dalle Madonnine pare sia avvenuta per motivi di sicurezza e, quindi, pare che il dirigente abbia agito in virtù del suo dovere di salvaguardare la sicurezza degli allievi.
Tuttavia, sarebbe stato probabilmente più opportuno dare comunicazione all’Ente proprietario dell’immobile nonché alla famiglie degli alunni, quindi agli utenti della scuola, di quelle che erano le motivazioni sottese al suo gesto, onde evitare di innescare un turbinio inutile di polemiche altrettanto inutili.

Rete Rose Rosse Campania e Comitato Insegnati Precari Sanniti, infine, colgono l’occasione di questo spiacevole accadimento per sottolineare come, da quando, in virtù dell’autonomia scolastica, i dirigenti hanno acquisito il ruolo di responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali e dei risultati del servizio…nonché poteri di direzione, di coordinamento e di valorizzazione delle risorse umane (Decr. Legisl. 6 marzo 1998, nr. 59), tale ruolo è spesso usato come strumento di autorità a danno della condivisione democratica e della partecipazione della comunità scolastica (corpo insegnante, alunni e famiglie) alla vita della scuola stessa e per sollecitare controlli concreti da parte degli organismi competenti presso le scuole dove si verificano episodi come questo.

domenica 12 dicembre 2010

"Quaquaraquà: uomini di camorra" , un libro di Tonino Scala

Tonino Scala, ex presidente dell’Osservatorio Regionale Contro la Camorra e la Criminalità Organizzata, ritorna sul tema della Camorra ad un anno esatto dal suo precedente libro “La camorra: da onorata società a S.p.a.” e lo fa attraverso una serie di racconti i cui protagonisti sono vittime i cui nomi ormai sono caduti nell'oblio: Gelsomina Verde, uccisa perché si era innamorata dell’uomo sbagliato; Annalisa Durante, usata co...me scudo dal boss Salvatore Giuliano per difendersi dagli spari di due ragazzi in scooter; Francesco del Prete, sindacalista e collaboratore delle Forze dell'Ordine; Anna De Gregorio ed Eugenio Covito, due giovanissimi fidanzatini uccisi nell'ambito di una faida familiare; e poi ancora la strage di Castelvolturno, l’omicidio di Don Peppe Diana, ed altri .
Queste storie non si possono dimenticare perchè i loro protagonisti sono vittime di quaquaraqà violenti e criminali e noi di questa violenza e criminalità ci vogliamo liberare una volta e per sempre!

Di camorra, di legalità e di memoria parleremo insieme con l'autore.
L'appuntamento è per martedì 21 dicembre alle ore 19.00 presso L@P Asilo 31 Via Firenze (Rione Libertà) Benevento
Interverranno giornalisti, associazioni e politici sanniti.

L'evento è organizzato da Rete Rose Rosse Campania in collaborazione con coop. soc. RAPPSS e Brigate della Solidarietà Attiva

sabato 4 dicembre 2010

Una prospettiva di sviluppo per la differenziata e per il rieliquilibrio della tassa comunale sui rifiuti: la tariffa a quantità

La settimana scorsa sono stata nell'hinterland milanese, ospite di un mio amico, sindaco di un piccolo comune, per un confronto sul tema spinoso dei rifiuti e della raccolta differenziata.

Ho potuto verificare con mano che, anche se nel mio comune la raccolta più o meno funziona ed in pochi anni ha ottenuto un discreto risultato (di poco superiore al 50%), la differenza con i piccoli comuni dell'hinterland milanese è palpabile.

Il Consorzio dei Comuni dei Navigli, di cui fanno parte i comuni che ho visitato, infatti, abbraccia un territorio con oltre 100 mila abitanti, in 3 anni (dal 2001 al 2004) ha portato la maggior parte dei propri consorziati a superare il 58% di differenziata con punte, negli ultimi anni, tra il 65 e 70%, ad aumentare il numero dei Comuni consorziati, a raggiungere in quasi tutti i comuni una copertura dei costi pari al 100%, ad applicare tariffe tra le più basse della Provincia di Milano e dell´intero Paese (qui le tabelle e le statistiche di riferimento), ma sorattutto al positivo e necessario passaggio dalla TARSU alla TIA (Tariffa di Igiene Ambientale), con il metodo a quantità
[tale tariffa è così composta: una Quota fissa relativa ai servizi che sono comunque garantiti (pulizia delle strade, raccolta ordinaria dei rifiuti, raccolta di rifiuti scaricati abusivamente, gestione ecocentro, gestione raccolta differenziata, gestione amministrativa del servizio,...) e calcolata in base al numero dei componenti del nucleo familiare (nel caso dell’utenza domestica) o da un coefficiente di produzione (nel caso delle specifiche utenze attività) e alla superficie dell’immobile) ed una quota variabile legata alla produzione individuale di rifiuti, in particolare della frazione indifferenziata del "resto" computati sulla base dei codici a barre presenti sui sacchetti consegnati alle famiglie e sulla pesatura della quantità conferita in discarica. Sono previsti accertamenti nei casi di nullo, anomalo o prolungato mancato conferimento. L’utente interessato dovrà giustificarsi e nel caso di accertate violazioni al regolamento, saranno applicate pesanti sanzioni. Tutto ciò serve, oltre che a garantire un corretto funzionamento del sistema, anche a tutelare quei cittadini che applicano correttamente il regolamento.].

Purtroppo, però, nei nostri comuni sanniti, e meridionali in genere, di questo passaggio alla TIA non c'è nemmeno il sentore!!!

Devo anche dire, però, e lo dico, una volta tanto, a difesa dei meridionali, che tale passaggio dalla TARSU alla TIA non è ancora avvenuto quasi esclusivamente per un vuoto normativo che si è venuto a creare nella legislazione di riferimento e non tanto, o meglio non solo, per l'opposizione dei cittadini, scontenti di dover pagare in misura durettamente proporzionale alla quantità dei rifiuti prodotti e non più in riferimento ai soli metri quadrati della propria abitazione!

E' opportuno, quindi, chiarire un pò le idee su questo vuoto legislativo:

La TIA è il nuovo sistema di finanziamento comunale della gestione dei rifiuti e della pulizia degli spazi comuni introdotto in Italia dal decreto Ronchi (D. Lgs. del 05/02/1997, n. 22): in realtà, la TIA avrebbe dovuto sostituire progressivamente la TARSU, la Tassa sui rifiuti solidi urbani, ma a tutt'oggi, nonostante la promulgazione di un suo regolamento attuativo (D.P.R. 158 del 27/01/1999), che prevedeva il progressivo passaggio dalla TARSU alla TIA entro dicembre 2006, a causa di continue proroghe la TIA non è mai diventata obbligatoria.

La Legge Finanziaria 2007 e la Legge Finanziaria 2008, infatti, hanno di fatto sospeso i termini per l’adeguamento da parte dei comuni stabilendo che per gli anni 2007 e 2008, i Comuni dovessero mantenere lo stesso sistema di tassazione del 2006, senza possibilità di attuare il passaggio da un sistema all’altro ed inoltre l’art. 5del D.L. 208 del 30/12/2008, convertito in legge con modificazioni dalla L. n. 13 del 27/02/2009, stabiliva che i Comuni che dal 2006 si erano già adeguati alla TIA continuavano ad applicare la TIA anche nel 2007 e nel 2008(sono circa un sesto dei Comuni Italiani), mentre i Comuni che, invece, adottavano ancora la TARSU, avrebbero potuto adottarla fino al 31/12/2009.

O meglio, si è venuta così a creare una convivenza tra TARSU e TIA, fino al 31/12/2009, data in cui la TARSU ha dal punto di vista legislativo e tributario cessato di esistere, mentre nei Comuni dove si paga la Tariffa di Igiene Ambientale, l'istituzione della Tia è stata decisa volontariamente, in via sperimentale, sulla base di una specifica previsione di legge.

Il 29/04/2006, intanto, è entrato in vigore il D.Lgs.152 del 03/04/2006, il cosiddetto Codice dell’Ambiente, provvedimento legislativo riformatore del Decreto Ronchi, il quale da un lato, ha disposto l'abrogazione della TIA, dall'altro, ha previsto l'istituzione di una nuova tariffa sui rifiuti.
A tutt’oggi, però, tale regolamento attuativo non è stato ancora emanato.

Conseguenza di tale mancanza da parte dello Stato, è che il Codice
dell’ambiente resta tuttora inapplicabile e, pertanto, onde evitare un pericoloso vuoto normativo che mette a rischio la legittimità di tutti gli atti di riscossione adottati dai Comuni nel 2010, anche se il Codice dell'Ambiente ha abrogato la TIA così come era stata prevista dal Decreto Ronchi, lo stesso Decreto Ronchi sembrerebbe l'unica legge applicabile essendo l'unica che ha un decreto attuativo valido.

Infatti, anche il cosiddetto Decreto Milleproroghe (D. L. 30 dicembre 2009, n. 194)convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25, all'articolo 8, comma 3, pur prorogando nuovamente al 30 giugno 2010 il passaggio dalla TARSU alla TIA, in attesa che nel frattempo il Ministero dell’Ambiente emani il nuovo regolamento in materia di tariffa sui rifiuti, non fa alcun riferimento alla proroga del regime TARSU dichiarata valida dalla Legge Finanziaria 2008 fino al 31/12/2009.

Tutto ciò, sembrerebbe confermare, ma la cosa necessita di ulteriori approfondimenti legali e tributari, che, poichè la TARSU ha cessato di esistere a partire dal 01/01/2010, tutti i comuni d’Italia che applicano attualmente la TARSU non solo avrebbero dovuto necessariamente passare alla TIA a partire dall’01/01/2010 ma hanno compiuto un atto illegittimo nel riscuotere per il 2010 una tassa che a partire dal 01/01/2010 ha cessato di essere valida.

Applicheremo un giorno, e finalmente dico io, la TIA?
Chissà...
Nel frattempo conviene informarsi bene sulla legittimità della TARSU per l'anno, ancora per poco, in corso.

mercoledì 24 novembre 2010

Non saranno certo le sanzioni non mirate a risolvere il problema degli impropri conferimenti dei rifiuti solidi urbani!!!

Gentile Sindaco,

è notorio che la sottoscritta, sia a titolo personale e di cittadina sia come Responsabile di Rete Rose Rosse Campania e del Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio Le ha, a più riprese e con spirito assolutamente collaborativo, sottolineato le evidenti attuali carenze della raccolta differenziata a San Giorgio del Sannio.

Raccolta differenziata che, pur iniziata con risultati considerevoli, ha subito nel tempo una notevole flessione, attribuibile, a mio avviso, sia alla mancanza di rispetto dei tempi e delle modalità fissate dall’Amministrazione Comunale per la raccolta stessa sia a mancati controlli e alle mancate sanzioni da parte dell’Amministrazione rispetto alle mancanze dei cittadini e alla conseguente formazione di micro discariche ai bordi delle strade e in alcuni quartieri periferici.

Ora, che l’Amministrazione disponga gli opportuni controlli da parte della Polizia Urbana è un fatto assolutamente positivo e da me completamente condivisa tant’è che io stessa l’ho ripetutamente sollecitato anche attraverso la stampa.

Quello che mi fa scrivere queste righe, però, è la meraviglia di constatare che tali controlli siano iniziati proprio dallo stabile in cui io risiedo!

Non vorrei fosse iniziata una sorta di caccia all’uomo nei confronti miei e della mia associazione la quale, evidenziando alcune problematiche (rifiuti, cani randagi, segnaletica stradale, cementificazione selvaggia, scarso rispetto dell’ecologia, ecc.), si è ripetutamente trovata in contrapposizione con l’Amministrazione Comunale, sia pure ponendosi come scopo unico il bene della comunità sangiorgese.


Questi i fatti: stamattina, verso le 9.00, rientrando a casa dopo aver accompagnato i miei figli a scuola, ho trovato un vigile urbano intento a controllare alcuni sacchetti di rifiuti e cartoni da imballaggio depositati sul marciapiede di fronte casa mia e poi dei sacchetti appoggiati al muro del mio palazzo.

Alla mia richiesta rispetto a cosa si potesse fare per evitare questi depositi impropri ed inopportuni davanti al portone di casa mia, il vigile rispondeva che la procedura prevede una denuncia nei confronti del condominio.

Ovviamente, gli ho segnalato che quei sacchetti non erano stati depositati né da me né dalla mia famiglia e gli ho indicato anche chi avrebbe potuto essere il colpevole dell’improprio deposito, ma la sua risposta è stata che rispetto a questo problema devo tutelarmi per conto mio e che, comunque, la procedura prevede la multa al condominio tutto.

Io ritengo che tali controlli, utili e necessari debbano essere fatti con puntualità e con la massima cautela, innanzitutto allo scopo di non far di ogni erba un fascio, mischiando chi per questi problemi si batte quotidianamente e chi, invece, strafottente e ineducato, imperterrito continua ad avere atteggiamenti che vanno contro il bene comune e il progresso della società civile.

In poche parole, sarebbe il caso di porre molta più attenzione nel cercare chi ha dirette responsabilità e non risolvere il problema solo superficialmente attraverso sanzioni non mirate.

Sono certa che vorrà dare le opportune indicazioni per una corretta rilevazione degli illeciti al fine di tutelare la parte sana della nostra collettività

lunedì 22 novembre 2010

"Le dame e il cavaliere " a Benevento

Si è svolta ieri presso L@P Asilo 31 la proiezione della video inchiesta di Franco Fracassi “Le dame e il cavaliere”.
L’evento organizzato da Elvira Santaniello e Rete Rose Rosse Campania in collaborazione con Cooperativa sociale R.A.P.P.S.S. e Brigate della Solidarietà Attiva ha avuto un ottimo riscontro dal punto di vista delle presenze e della partecipazione al dibattito.

Gli interventi che si sono susseguiti da parte di rappresentanti di numerose associazioni operanti a Benevento e nel territorio sannita in generale (Isidea, AltraBenevento, WWF e Rete Arcobaleno, Le Mele di Adelaide, Ekoclub International, Accademia Kronos) e di rappresentanti della politica locale (Federazione della Sinistra con Pasquale Basile e Salvatore de Toma; Italia dei Valori con Mirna Campone; Sinistra Ecologia e Libertà, con Adele Fusco, Vincenzo Testa e Massimiliano Bencardino;) hanno evidenziato numerose connessioni tra le tematiche esposte nel docu-film e la realtà locale sia per quanto riguarda gli aspetti legati alle connessioni tra sesso e potere sia per quanto riguarda l’aspetto della libertà di stampa e degli usi impropri dei mezzi di comunicazione. Inoltre, è emersa con forza la necessità, ormai impellente ed irrinunciabile, di fare rete, sfruttando al meglio le opportunità offerte da internet e dai social network, al fine di portare avanti un discorso di informazione e formazione culturale e politica della comunità, perché solo attraverso la cultura è possibile provare ad opporsi alla vacuità cui si ispira la società moderna.

Per contro, si è dovuto constatare lo scollamento da parte di alcuni politici ed amministratori locali e di una certa stampa locale che, evidentemente, hanno preferito astenersi dal confronto democratico. Inutile dire che, erano stati invitati tutti!

Facendo un consuntivo, comunque, Rete Rose Rosse Campania considera l’evento riuscito nel miglior modo possibile, e, in attesa delle prossime iniziative, che si concretizzeranno già a partire dal prossimo dicembre sempre in collaborazione con Coop. Soc. R.A.P.P.S.S. e L@P Asilo 31, ringrazia quanti hanno collaborato e partecipato.



giovedì 18 novembre 2010

Rete Rose Rosse Campania presenta " Le dame e il cavaliere" a Benevento

Elvira Santaniello e Rete Rose Rosse Campania presentano, in collaborazione con Cooperativa Sociale R.A.P.P.S.S. e Brigate della Solidarietà Attiva, la proiezione del docu-film "Le dame e il cavaliere" di Franco Fracassi.


Si tratta di un documentario su Berlusconi che in Italia nessuno ha voluto distribuire e che, se venisse approvata la cosiddetta legge bavaglio, diverrebbe fuorilegge.

La proiezione sarà seguita da un dibattito, molto attuale peraltro, sul duplice tema da una parte della realtà descritta nel film, dove il sesso e il potere si mescolano per portare avanti gli interessi del premier, dall’altra quella della libertà di informazione, in un paese in cui le verità scomode sono cancellate.

Modererà il dibattito il giornalista Luigi La Monaca. Interverranno Giulia Migneco, una dei produttori della video inchiesta, politici ed amministratori locali, associazioni e, ne siamo certi, tanti cittadini.

L'appuntamento è per DOMENICA 21 NOVEMBRE Ore 18.30 presso L@P Asilo31 Via Firenze (Rione Libertà) Benevento (ovvero presso l'ex Asilo di Via Firenze affidato dal Comune di Benevento alla gestione della Coop. Soc. degli insegnanti precari sanniti)".

martedì 16 novembre 2010

I fermenti pre elettorali di San Giorgio del Sannio

Vi segnaliamo due interessanti notizie relative a San Giorgio del Sannio e ai suoi fermenti pre elettorali.

La prima: si svolgerà giovedì 18 novembre presso l'Auditorium Cilindro Nero di San Giorgio del Sannio il convegno "GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE URBANISTICA" organizzato dall'assessore al Ramo Maurizio Genito e dall'Amministrazione Comunale

La seconda: E’ partito, secondo la stampa on line, il percorso del Piano di Azione locale sulla sostenibilitàm energetica che riguarda San Giorgio del Sannio e che prevede tra i punti fondamentali l’efficientamento degli edifici pubblici e privati, l’individuazione di siti da utilizzare per piccoli impianti di energia rinnovabile e una campagna di sensibilizzazione e informazione del territorio sulle tematiche delle fonti di energia rinnovabile.L'assessore al ramo, Maurizio Genito, ha consegnato le schede tecniche ai fini di attivare audit energetici degli edifici pubblici del comune sannita.

Analizzando queste notizie, ci salta subito all'occhio una sola ed unica realtà, e lo avevamo evidenziato anche qualche giorno fa parlando delle denunce alla Procura della Repubblica da parte dei consiglieri di Minoranza, Carpenella e Mauta: a San Giorgio del Sannio siamo già in piena campagna elettorale !

Anche l'assessore Genito sembra già essere partito all'attacco di un alto scranno e lo ha fatto con iniziative di notevole impatto, quanto meno dal punto di vista della visibilità.

Ma iniziamo le nostre considerazioni su questi fermenti pre elettorali, partendo dal Convegno sul PUC:

- innanzitutto ci sembra quanto meno strano e sicuramente stravagante parlare di aspetti programmatici del PUC alla fine del proprio mandato...la cosa, però, sembra diventare meno strana e stravagante se la si inserisce in un più ampio disegno strategico in ottica elettorale
- nella pagina facebook relativa all'evento, creata da Genito stesso a quanto leggiamo, c'è scritto che il convegno sarà un' "Occasione per dibattere e confrontarsi sulle scelte urbanistiche e delle priorità degli interventi da fare a san giorgio del sannio come ad esempio tempi modi e forme per la realizzazione della nuova villa comunale con parco per bambini - spazio ad oggi mancante".... ma l'Amministrazione Comunale e l'Assessorato all'Urbanistica, dopo 5 + 5 anni di mandato si accorgono solo ora, a pochi mesi dalle amministrative che rinnoveranno (speriamo!)l'Amministrazione locale, che manca un parco giochi per i bambini?
Noi stessi glielo abbiamo ricordato più di una volta nell'ultimo anno e, ancora, numerosi sono stati, da almeno 5 o 6 anni a questa parte, gli interventi di associazioni e privati cittadini sull'argomento, senza che ci sia astata alcuna risposta da parte dell'Amministrazione.
- il titolo del convegno è "GLI ATTI DI PROGRAMMAZIONE E LA GESTIONE URBANISTICA"...questo titolo ci sembra essere assolutamente inadeguato e inopportuno, visto che, ed è sotto gli occhi di tutti, San Giorgio del Sannio è diventata negli ultimi anni il regno del cemento, il regno dei piccoli e grandi atti di abusivismo, il terreno di conquista delle imprese edili casertane.

- ci chiediamo dunque, quale servizio intende dare questo convegno alla comunità? Cosa proporrà di innovativo e di strategico per lo sviluppo urbanistico in chiave eco-sostenibile di San Giorgio del Sannio?

Eh sì, ci poniamo questa domanda anche perchè l'assessore Genito, e qui ci riallacciamo alla seconda notizia relativa al Piano di Azione locale sulla sostenibilità energetica, si sta impegnando in prima persona, visti gli accordi tra il Comune di San Giorgio con la Provincia e la Regione sull'argomento, per la sensibilizzazione della cittadinanza sui temi delle energie sostenibili.

Praticamente San Giorgio si appresterebbe a diventare un paese ecostenibile dal punto di vista energetico ma assolutamente in contrasto con la reale eco sostenibilità della vita nel paese.
L'Amministrazione Comunale, e questo è sotto gli occhi di tutti, non sembra affatto muoversi con un approccio eco compatibile nella gestione amministrativa del paese: San Giorgio è priva di aree verdi, di piste ciclabili, di punti di incontro per la cittadinanza, non c'è una politica efficiente contro il randagismo, non c'è stato l'adeguamento della segnaletica stradale alle nuove normative europee, la differenziata prosegue con risultati altalenanti e con continua disattenzione della cittadinanza alle norme e agli orari per deposito dei rifiuti, non si danno risposte ai cittadine riguardo alla eventualità di creare un'isola del riciclo, non sono state ancora percepite, nemmeno a livello di ipotesi, le potenzialità della green economy in termini di sviluppo locale.

Tuttavia, e qui ci sembra di aver trovato la quadratura del cerchio, il convegno sul PUC ci fa trovare la soluzione al problema: la villa comunale e l'area parco per i bambini, rientrano negli interventi prioritari dell'Assessorato all'Urbanistica a San Giorgio del Sannio, così si potrà vivere tutti verdi e contenti!!!

Ma 'na campagna elettorale meglio 'e chessta, amici miei, addò a truvate????

Cari concittadini e concittadine, dunque, tenetevi pronti...se questo è solo l'inizio andiamo bene!!!
La campagna elettorale ci riserverà ancora tantissime, e non sempre gradite, sorprese!!!

lunedì 15 novembre 2010

Domenica 21 novembre a Benevento Rete Rose Rosse Campania presenta...

...la proiezione del docufilm "Le dame e il Cavaliere" di Franco Fracassi


Domenica 21 Novembre alle ore 18.30 presso il L@P Asilo 31 di Via Firenze (Rione Libertà) a Benevento.

Interverranno i giornalisti che hanno curato l'inchiesta assieme a politici ed amministratori locali.
Seguirà un dibattito moderato dal giornalista Luigi La Monaca




TARSU ti diffido! L'iniziativa contro l'aumento della tassa sui rifiuti a Benevento

Video realizzato il 14 novembre 2010 da Simone Aversano per BCR Magazine (www.bcrmagazine.it).
Antonio Medici dell'associazione Palazzo di Città spiega il senso dell'iniziativa "TARSU 2009, io ti diffido!" lanciata in collaborazione con le associazioni Altrabenevento, Codacons e Flaica Cub. In poche settimane si sfiorano già le mille richieste di rimborso parziale del pagamento o di richiesta di abbassamento dell'importo per la TARSU 2009 del Comune di Benevento, aumentata (ingiustamente, secondo le associazioni promotrici) di oltre il 70% rispetto all'anno 2008.

sabato 13 novembre 2010

Stamattina a Benevento la manifestazione contro la centrale Turbogas "Luminosa"

E’ partito da Piazza Risorgimento intorno alle 10.15 il corteo organizzato a Benevento per dire No alla installazione sul territorio della Centrale a Turbogas della Luminosa.
Insieme alla gente comune, a tantissimi giovani e ai gruppi di sinistra,c'erano anche numerosi esponenti politici. In testa il primo cittadino, Fausto Pepe, che si è detto seriamente preoccupato, avendo la convinzione che la centrale sarà purtroppo impiantata.
Ma hanno sfilato nelle strade anche l’assessore provinciale all’ambiente, Gianluca Aceto, quello alle politiche energetiche, Gianvito Bello, gli assessori comunali, Pietro Iadanza e Giovanni D’Aronzo, i consiglieri Peppe Zollo, Antonio Feleppa e tanti altri. Da notare e sottolineare la presenza del neo costituito gruppo comunale, TèL, Territorio è Libertà, rappresentato da Nicola Boccalone, Antonio Capuano, Fernando Petrucciano ed altri.
Presente anche il portavoce di SeL, Massimiliano Bencardino. Completamente assente, invece, il PdL.

"...In questi giorni il Ministero dell'Industria, con il parere favorevole della Regione Campania - recita un documento distribuito dai manifestanti in corteo - si appresta a dare il via libero definitivo all'insediamento [...]. Un ecomostro che dovrebbe sorgere alla confluenza di Tammaro e Calore in una zona di inestimabile valore naturalistico e archeologico...
Rifiutare questa centrale non significa perdere centinaia di posti di lavoro, ma rilanciare un modello di sviluppo basato sulla qualità ambientale, sulla produzione agro-zootecnica di eccellenza, sull'innovazione sostenibile, sul turismo rurale, sulla cultura, per i quali negli ultimi anni sono stati investiti ingenti finanziamenti regionali, statali ed europei...
Contro questa scelta, gli organismi rappresentativi democraticamente eletti della nostra terra stanno percorrendo le vie legali e il Comitato appoggia, sostiene e incoraggia ogni iniziativa che si riterrà opportuno adottare"

venerdì 12 novembre 2010

A San Giorgio del Sannio, denunciato dai consiglieri di minoranza un abuso edilizio

Di seguito il testo dell'esposto - denuncia inviato alla Procura della Repubblica dai consiglieri di minoranza Giovino Carpenella e Quirino Mauta relativamente ad un presunto abuso edizio in Via Bosco Lucarelli a San Giorgio del Sannio.

Alla Procura della Repubblica Presso il Tribunale di Benevento
Via De Caro- 82100 Benevento

Racc.a/r.

San Giorgio del Sannio, 30.10.2010

Oggetto: Esposto- denuncia realizzazione fabbricato di proprietà della ditta S.T.I. MED S.R.L., via Bosco Lucarelli.

I sottoscritti Giovino Carpenella e Quirino Mauta in qualità di consiglieri comunali del Comune di San Giorgio del Sannio, nell’esercizio del proprio diritto di controllo e di sindacato ispettivo attribuito per legge

DENUNCIANO

Il mancato rispetto delle norme di legge in sede di concessione del permesso di costruire, relativo al fabbricato in oggetto per le premesse ed i motivi di seguito riportati:

PREMESSE


1) Con permesso di costruire n.28 del 29.06.2009 il Comune di San Giorgio del Sannio autorizzava la ditta S.T.I. MED S.R.L. alla realizzazione di un fabbricato ad uso residenziale in San Giorgio del Sannio alla via Bosco Lucarelli su terreno identificato dal competente ufficio del territorio al foglio 24 part. 546.

2) La S.T.I MED S.R.L. con preliminare di compravendita del 30.10.2008 e del 18.03.2009 si impegnava ad acquistare dal Sign. Scalzillo Alessandro un piccolo appezzamento di terreno, distinto in catasto con la particella 149 del foglio 22 e classificato nel vigente PUC come segue: a) per mq 825 circa come “zona B2-completamento-centro urbano consolidato da ristrutturare e riqualificare; b) per mq 351 circa come zona CP- territorio urbano da trasformare per interventi di E.R.P. a medio indice di utilizzazione; c) la restante superficie di mq 65 come zona-Fascia di rispetto stradale;

3) La S.T.I MED S.R.L avendo deciso di realizzare sul lotto individuato con la particella 546 del foglio 24 un complesso edilizio ad uso residenziale utilizzando per la realizzazione dello stesso anche la capacità edificatoria di cui alla particella 149 ricadente in zona B2 mediante apposito atto di asservimento della volumetria realizzabile ;

4) Il PUC individua l’area su cui si sta realizzando il fabbricato come “Zona B2”-(zona residenziale di completamento) con le seguenti prescrizioni;

INDICE DI EDIFICABILITA’ FONDIARIA 2.2 MC/MQ
H MAX Mt.9,00

IRREGOLARITA’ CONTESTATE

Il permesso di costruire risulta difforme dalle prescrizioni del PUC per le motivazioni di seguito elencate:

1) Altezza massima dell’edificio palesemente maggiore rispetto alle previsioni del PUC:

- Infatti come è noto l’altezza massima di un edificio si misura sulla facciata più alta a partire dalla quota di terreno naturale( o da quella del terreno sistemato se più bassa) sino all’estradosso del solaio di copertura del vano abitabile più alto, nel caso delle mansarde si considera l’altezza media della struttura di copertura, misurata all’estradosso.

-Nel nostro caso, come è possibile verificare dai grafici di sezione allegati al progetto l’altezza massima raggiunge almeno 14,80 metri a fronte dei 9 metri consentiti!!


2) Volume del fabbricato palesemente eccedente le previsioni del PUC;

-Nel calcolo del volume non sono state considerate varie unità immobiliari come le scale interne e gli androni di accesso;

- da un calcolo abbastanza preciso, il volume complessivo è stato calcolato in circa 10.500 MC a fronte dei 7183 MC realizzabili!!

Inoltre sono da accertare le dinamiche di asservimento in quanto non risultano intellegibili e documentate né da grafici, né da atti, né dalla documentazione fornita e dall’esame della stessa si evidenziano varie anomalie, che non permettono di verificare la coerenza con le norme attuative all’art.6 e con il RUEC all’art.2;

Pertanto viste le palesi irregolarità si invita la Procura della Repubblica ad intraprendere tutte le azioni necessarie all’accertamento delle violazioni di legge ed ai reati ad esse connesse.

Chiedono di essere avvisati della richiesta di archiviazione, nonché dell’eventuale richiesta di proroga dell’indagini preliminari.

A tal fine, eleggono domicilio in San Giorgio del Sannio alla via T. Rossi, presso la residenza di Giovino Carpenella.

Con Osservanza.

Giovino Carpenella Quirino Mauta


Premesso che si tratta della seconda richiesta di accertameti (è stata fatta richiesta di accertamenti anche riguardo anche allo spazio su cui è stata collocata la statua del contestatissimo Guerriero Sannita)e che essi sono in totale difesa dell'applicazione delle norme previste dalla legge, mi chiedo, avendo fatto l'opposizione poco e niente negli anni di consiliatura dell'amministrazione Nardone, vuoi vedere che anche Carpenella e Mauta hanno cominciato la campagna elettorale?

martedì 9 novembre 2010

All'attacco del Guerriero Sannita!!!

Quello che la Rete Rose Rosse Campania auspicava è accaduto!

Non siamo solo noi i visionari, non siamo solo noi quelli che dicono che quel monumento posto all'ingresso di San Giorgio del Sannio non solo è brutto e storicamente inadatto, più esattamente inopportuno, ma ci sono anche altre persone, che, nel loro ruolo di Consiglieri Comunali di minoranza, aggiungono particolari interessanti alla storia di questo monumento e soprattutto del luogo dov'esso è stato collocato, dando corpo a quelli che sinora sembravano essere solo pettegolezzi di paese.

E' del 6 novembre scorso, infatti, una denuncia presentata presso la Procura della Repubblica di Benevento dai consiglieri comunali d'opposizione Giovino Carpenella e Quirino Mauta volta a chiedere l'accertamento di comportamenti penalmente rilevanti relativamente all'opportunità amministrativa dell'operazione.

Carpenella e Mauta hanno, poi, comunicato alla stampa quanto segue:

"Il Puc inquadra la zona coma area viabilità, tant'è che da almeno vent'anni è mantenuta dagli operai comunali.
La stessa area, con dubbie procedure, è stata usucapita da un privato, tanto da doverne dedurre che lo stesso ne è proprietario da altrettanto tempo. Ma allora chi è il legittimo proprietario dell'area?
Sta il fatto che, alla richiesta del certificato di destinazione urbanistica da parte del privato in questione, in data 1 giugno l'Ufficio tecnico comunale rispondeva che trattasi di zona viabilità.
Lo stesso ufficio quattro mesi dopo ci risponde che l'area non appartiene al Comune.
Le stranezze non sono finite: l'atto di notorietà con cui il privato usucapisce l'area a gennaio 2010 è stato scaricato da internet e reca la data del 21 settembre 2010. Dov'è allora l'illecito a danno dei cittadini?
Da parte dell'Amministrazione, che per decenni cura un'area appartenente ad un privato con denaro dei contribuenti? O da parte del privato che usucapisce un'area comunale?
In quest’ultimo caso, come possono l'assessore al Patrimonio, Claudio Ricci, l'assessore all'Urbanistica, Maurizio Genito, e il responsabile dell'Ufficio tecnico, Mario Fusco, chiudere gli occhi davanti ad un usucapione non accertato giudizialmente?
Sta di fatto che su quell’area l'Amministrazione ha voluto realizzare un monumento, di pessimo gusto, per altro spendendo ben 15.000 euro con denaro dei cittadini e spostando una croce, vero simbolo della storia del luogo, a differenza di quanto, con grave approssimazione, si va dicendo del guerriero sannita.
L'Amministrazione Nardone - Ricci conferma, così, di tutelare pochi e danneggiare molti.
Cosa ne dice il popolo sangiorgese?
Noi diciamo che non ci piace e a tutela di tutti, in qualità di consiglieri comunali, abbiamo sporto denuncia presso la Procura della Repubblica di Benevento, con lettera inviata oggi 6 novembre, per chiedere l'accertamento di comportamenti penalmente rilevanti
".

Sono prorpio questi riscontri che danno le giuste soddisfazioni e la voglia di portare avanti le nostre istanze con sempre maggiore convinzione.

sabato 6 novembre 2010

Aggiornamenti sui lavori alla Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita

In base alle notizie informali di cui siamo venuti a conoscenza, venerdì 5 novembre è stata ultimato lo strato di resina impermeabile su una delle due falde del tetto della scuola di S. Giacomo, quella rivolta verso nord, la più "inguaiata", dove si sono verificate le maggiori infiltrazioni di acqua.
Dopo questa operazione il rischio di infiltrazioni dovrebbe essere ormai praticamente nullo, anche se ancora non sono state montate le nuove tegole.
La prossima settimana, pioggia permettendo, dovrebbe essere sistemata anche la falda anteriore.
Se non fosse possibile completare l'operazione a causa della pioggia, sarà, comunque, possibile collaudare la parte rifatta e controllare la tenuta dello strato di resine impermeabili.

martedì 2 novembre 2010

Per realizzare un vero cambiamento sociale è necessario non tollerare più chi coltiva l'apparire a discapito dell'essere!!!

I sindaci diventano riferimenti per le azioni a tutela dell'infanzia: con questo obiettivo prosegue il progetto dell'Unicef Campania che affianca ai primi cittadini della regione alcuni colleghi "junior", referenti del programma di protezione dei minori. Un piano sottoscritto il 15 novembre 2002 a Napoli, nell'ambito della "Settimana dei diritti" promossa da Unicef, Comune di Napoli e Ufficio scolastico regionale, e che oggi vede schierati sessantasei difensori e trentasei sindaci junior.

"Il sindaco, elemento forte della catena di solidarietà sul territorio - dice Margherita Dini Ciacci, presidente Unicef Campania - deve creare sinergie tra volontà politiche, istituzioni e privato sociale, nonchè impegnarsi, nei confronti di famiglie, scuole e mass media, a proteggere e incrementare l'unico capitale sociale vivo dell'umanità: il bambino".

Questo è uno stralcio di un articolo risalente al giugno 2003 pubblicato su Il Denaro e dal quale apprendiamo che il Sindaco di San Giorgio del Sannio, Giorgio Nardone, è stato tra i 66 sindaci della Campania che, all’epoca, circa 7 anni fa, hanno sottoscritto un appello rivolto al Governo perché adottasse politiche di prevenzione, difesa e recupero dei bambini che vivono in situazioni di rischio o di svantaggio sociale.

"Noi, sindaci italiani difensori dei bambini - si legge nell’appello – ci impegniamo solennemente a rispettare e attuare quanto previsto dal documento finale della Sessione speciale Onu sull'Infanzia "Un mondo a misura di bambino", traducendo in azioni concrete per sviluppare città a misura di bambino.

Questi sono i nostri obiettivi:
1. Ascoltare i bambini e sviluppare la loro partecipazione

2. Proteggere l'ambiente per il benessere dei bambini

3. Non escludere nessun bambino.

Sono passati ben 7 anni e due giorni fa è stata inaugurata a San Giorgio del Sannio la sede degli Amici Unicef “Colline Beneventane”.
Evidentemente, come leggo in un articolo pubblicato su Gazzetta di Benevento, grande è stato il lavoro degli Amici Unicef in questi anni, e “tanti sono stati i risultati raggiunti dall'Unicef in questo territorio grazie alla sensibilità che nasce dalle famiglie e continua nelle associazioni e nelle istituzioni”, tali e tanti risultati da far meritare al nostro territorio sangiorgese un ruolo di primo piano come sede di convegni e territorio in cui incide una sede Unicef.

A memoria, però, devo dire che non mi sovvengono risultanti tanto eclatanti se non le classiche e solite raccolte fondi, le orchidee e le pigotte, il coro dei bambini, le cartoline ed i concorsi scolastici, il Natale Arcobaleno…probabilmente una cosa interessante è il nuovo corso universitario di Educazione ai Diritti, organizzato dal Comitato Provinciale UNICEF, in collaborazione con l'Università degli studi del Sannio e la Prefettura di Benevento, che peraltro non è un parto dei volontari Unicef di San Giorgio, ma oltre a questa iniziativa non mi pare ci sia molto altro di veramente importante e di talmente incisivo sul territorio da essere ricordato e premiato.
Sempre a memoria, poi, non mi pare che l’Amministrazione Comunale in 7 anni abbia portato avanti le azioni per le quali si era solennemente impegnata nel 2003: sicuramente non ha promosso la partecipazione, visto che ancora non esiste a San Giorgio del Sannio il Consiglio Comunale Junior, che pure era stato definito dalla Presidente regionale Dini Ciacci, sempre nell’articolo su Il Denaro, come “eccezionale strumento di partecipazione civica”; sicuramente non ha protetto l’ambiente, vista l’approvazione di un PUC scellerato che ha ridotto all’osso le zone verdi della città, viste le evidenti mancanze in tema di verde pubblico, di aree attrezzate per il gioco, di piste ciclabili, di attività ludico – sportive gratuite per l’infanzia, di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico e relativi provvedimenti ad hoc (e, sul tema specifico, l’incendio del capannone Barletta docet), etc.

Eppure, l’on. Mario Pepe, invitato anche lui a parlare delle città a misura di bambino, ha continuato a sostenere che “una città a misura di bambino non è la polis perfetta, ma una città dove i servizi siano coerenti e conformi alla vita ed alla vivacità dei bambini”…come si vede che l’on. Pepe è così impegnato nella sua attività parlamentare e sta poco a San Giorgio!!! Purtroppo non si accorge di quanto questa sua visione altamente paidocentrica sia lontana dalla realtà quotidiana sangiorgese!!!!

E questa mancanza di contatto con la realtà quotidiana di San Giorgio sembra essere ancora più evidente nel momento in cui egli dichiara anche che "nella nostra comunità il bambino è già al centro degli interessi grazie alla scuola primaria che sia sul piano della qualità che della quantità fa sì che i nostri bambini crescano sani"…Ma onorevole, la scuola attraverso il sapiente lavoro delle insegnanti mette al centro della sua attività i bambini da sempre e lo fa dappertutto, non a San Giorgio in maniera particolare piuttosto che da altre parti, per cui, quale merito particolare avrebbe la nostra comunità rispetto a tutte le altre comunità del mondo? Non è forse questo un tentativo, anche mal riuscito mi pare, di strumentalizzare i successi didattici delle insegnati a favore di un’amministrazione comunale che con la didattica ha poco a che fare?

Quando ho iniziato a scrivere questa nota, mi ero ripromessa di non farmi prendere la mano da considerazioni sulle motivazioni che hanno indotto gli organismi Unicef regionali e provinciali a istituire sul territorio sangiorgese una sede degli Amici Unicef….non volevo fare commenti sui più o meno evidenti collegamenti incrociati tra i vari attori dell’evento Unicef sangiorgese, tra loro e l’amministrazione comunale, tra loro, l’amministrazione comunale e le associazioni locali ed, infine, tra tutti e parte della stampa che ha pubblicato notizie e foto sull’evento stesso…volevo illudermi che si trattasse davvero di un premio per le attività svolte a favore dei bambini, per consentire loro una vita serena in ambienti sani dal punto di vista non solo ecologico ma anche pedagogico e morale, ma, purtroppo, guardando i fatti, o meglio le cose non fatte, e leggendo tra le righe della vita politico – amministrativa e dell’associazionismo locale, mi sembra evidente come la legge del “tecchete e damme campave cient’anne” abbia colpito ancora una volta nel segno!

venerdì 29 ottobre 2010

La Rete Rose Rosse gioisce per la lieta conclusione della storia della Scuola Elementare S.Giacomo e dei soffitti gocciolanti

Sin dal primo giorno del nuovo anno scolastico, mi sono occupata, nel mio duplice ruolo di Responsabile regionale della Rete Rose Rosse e di Responsabile del Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nell’ambito del monitoraggio delle attività delle amministrazioni locali su tutto il territorio regionale e sannita, delle condizioni di sicurezza e igiene dell’edificio della Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita, la scuola dei miei figli.

Ripetuti sono stati i miei interventi presso il Comune di San Martino Sannita, proprietario dell’immobile, e presso la Direzione Scolastica, interventi in cui sollecitavo la verifica delle condizioni di sicurezza e di igiene dell’immobile, alla luce di pregresse e continuate infiltrazioni d’acqua piovana dai soffitti di alcune aule.

Dopo numerosi scambi di lettere e una riunione con la Dirigente Scolastica, il Responsabile di Prevenzione e Sicurezza della Scuola ed il Sindaco nonché un’ulteriore riunione allargata alle famiglie degli alunni, alcuni genitori, forse sobillati o male informati, mi hanno perfino insultato, contestandomi un’ eccessiva enfatizzazione del problema infiltrazioni nonché una sorta di procurato allarme, da me, invece, mai neanche ipotizzato nelle lettere che ho scritto ai soggetti competenti (e qui vale il motto “verba volant, scripta manent”) .

FINALMENTE

a dimostrazione che le mie non erano fisime personali o interventi pseudo - politici, contro o a favore di alcuno, e a rafforzare il detto che “il tempo è sempre galantuomo”, è di oggi (28/10/2010) l’affissione all’albo della Scuola delle comunicazioni ufficiali da parte del Comune e della Direzione Scolastica relative all’avvio immediatodi lavori di somma urgenza” al tetto della Scuola San Giacomo.

Lavori che, lo ricordo, durante la riunione con le famiglie degli alunni, erano stati definiti dal Sindaco come non urgenti e per i quali, comunque, non vi erano sufficienti fondi disponibili.

La Rete delle Rose Rosse ed il Presidio di Legalità e Giustizia di San Giorgio del Sannio, nel gioire per la soluzione ai problemi segnalati, fanno le seguenti considerazioni:

■ Solo chi non combatte non vince! E’ vero che, a volte, si perdono delle battaglie (e mi riferisco alle offese personali e gratuite che ho ricevuto in assemblea e al travisamento artato delle problematiche da me segnalate) ma alla fine le verità vengono sempre a galla come i nodi al pettine.
■E’ inutile dire che la Rete delle Rose Rosse non ne fa, ovviamente, una questione personale, tant’è che, anche attraverso questa nota, formalmente ringrazia l’Amministrazione Comunale di San Martino Sannita per la risoluzione del problema e per l’attenzione data alle mie segnalazioni in merito.
■ Infine, ma qui entro nel campo nella pura utopia, la sottoscritta, questa volta a titolo personale in quanto mamma, potrebbe legittimamente aspettarsi un po’ di scuse e qualche grazie per averci messo, unica e sola, la faccia in questa battaglia, con l’unico scopo di salvaguardare il benessere dei nostri bambini all’interno della comunità scolastica.

Rassegna Stampa
BCR Magazine
Gazzetta di Benevento
Il Sannita
Corriere del Sannio
Lunaset
ElletiWeb

martedì 26 ottobre 2010

e oggi nelle aule pioveva ancora...

due settimane fa il Sindaco di San Martino Sannita aveva dato l'appuntamento a dopo 7 giorni per riparlarne ma a tutt'oggi non c'è stata alcuna novità...nessuna convocazione e nessun lavoro svolto, solo e ancora pioggia ed umidità per i bambini...

giovedì 21 ottobre 2010

E' stato presentato ieri 20/10/2010 un DDL bipartisan per l'introduzione della FTT

Avevamo parlato qui della proposta di Francia e Spagna di introdurre una mini tassa (pari allo 0,05% del valore di ogni transazione) sulle transazioni finanziarie, con la possibilità di ottenere su scala mondiale fino a 655 miliardi di dollari l'anno per le politiche sociali nel Nord e nel Sud del mondo.

Ieri anche l'Italia si è mostrata in linea con questa volontà attraverso la presentazione di una proposta di legge per l'Istituzione di un'imposta sulle transazioni finanziarie in favore di interventi di solidarietà nazionale e internazionale.

Si tratta di una proposta di legge bipartisan, nata d'iniziativa dei deputati Sarubbi, Zacchera, Evangelisti, Angela Napoli, Barbi, Bossa, Di Stanislao, Renato Farina, Gasbarra, Gozi, Mogherini Rebesani, Murer, Pedoto, Pezzotta, Touadi.
Il ddl (n. C.3740) è sostenuto da parlamentari di tutti gli schieramenti ad eccezione della Lega Nord ed è possibile monitorarne lo sviluppo su Openpolis.

Sul sito della webtv del parlamento, è possibile vedere il video della conferenza stampa di presentazione.

Sul sito del relatore, On. Sarubbi, vi è un commento alla presentazione e il riferimento alla campagna Zerozerocinque.

mercoledì 20 ottobre 2010

Secondo il dirigente vicario dell’U. S. P. di Benevento, Vittorio Masone, siamo in piena emergenza educativa!!!

“I ricorrenti episodi di intollerante vandalismo – ha scritto Masone - che hanno contraddistinto la vita scolastica di questi ultimi giorni, ci impongono un'attenta e più efficace riflessione sulle motivazioni che spingono i nostri ragazzi e la nostre ragazze ad assumere comportamenti lesivi di se stessi e delle comunità cui appartengono.

So bene che la scuola sannita da lungo tempo è impegnata a prevenire le situazioni di disagio e di insuccesso formativo più evidenti, ma, probabilmente, sotto la punta dell'icerberg che appare vi è un sommerso esteso e inimmaginabile. Sicuramente siamo di fronte a problemi complessi che non appartengono solo alla scuola ma a tutta la società. Occorre ritrovare quelle chiavi di lettura che aprano a nuovi parametri interpretativi della realtà che i giovani vivono. Forse non bastano quelli ai quali siamo abituati, forse occorre aprire canali dialogici autentici, privi di spettacolarizzazione e forti dell'esercizio dell'ascolto tra tutte le componenti Scolastiche”.

“Ci sono certamente ragioni soggettive – ha aggiunto il dirigente - che toccano la condizione di molti dei nostri ragazzi: disagio, situazioni familiari, emarginazione sociale, impossibilità a reggere le frustrazioni e gli insuccessi; ma vi sono contestualmente ragioni oggettive che ineriscono la sfera dell'educazione e della formazione: limiti e insufficienze del sistema scolastico, assenza di un reale coinvolgimento delle famiglie, spesso troppo indifferenti o troppo presenti; soprattutto si percepisce un eccesso di soggettivismo etico che si esprime attraverso un' immediata soddisfazione del sè, senza comprendere il senso e le conseguenze delle azioni che si intendono commettere.

Spesso non c'è la percezione della gravità delle azioni che si vanno a compiere, spesso manca la certezza delle regole, e in questo ‘mancare’ si inserisce l'aggressività di pochi e di chi vorrebbe instaurare una nuova dialettica della contestazione. Ai giovani è dato contestare, all'adulto incanalare, guidare e orientare le energie anche quelle distruttive , in energie costruttrici.

Siamo davvero di fronte ad un’emergenza educativa, come sostenuto da molti? La risposta è oggettivamente sì: l'emergenza educativa esiste. Su questo sarebbe opportuno confrontarsi e attivare un quadro di relazioni possibili tra sottosistemi diversi: giovani, scuola, famiglia e istituzioni. E' in questa cornice che vanno inseriti i nostri interventi educativi, decisamente orientati a coinvolgere concretamente ragazzi e adolescenti nelle decisioni che li riguardano e aprire la scuola alla collaborazione e partecipazione attiva dei genitori, a diffondere i valori e la pratica della morale tra i giovani nella scuola e fuori di essa, a diffondere la cultura della progettualità condivisa in piena sintonia con i bisogni e le aspettative di ciascuno”.

Masone ha poi auspicato “momenti di promozione delle attività di orientamento finalizzate a far acquisire agli studenti la consapevolezza delle proprie attitudini e dei propri interessi rapportati alle opportunità di studio, ricerca e lavoro. Non mancherà il nostro sostegno, del personale docente e Ata nella promozione dell’acquisizione da parte degli studenti di corretti stili di vita e l’osservanza delle regole scolastiche, in rapporto anche alle responsabilità di ordine patrimoniale a cui ciascuno è chiamato a rispondere in conseguenza delle proprie azioni.

Si confida nell’impegno e nella grande sensibilità di tutti i ragazzi affinché, adeguatamente sostenuti, nell’ambito delle proprie iniziative, possano contribuire a isolare le intemperanze che sfociano in atti di vandalismo”.

(da Il Quaderno)

martedì 19 ottobre 2010

Il colibrì e la legalità

Diceva don Puglisi che la mafia non sono i mafiosi ma è la MENTALITA' MAFIOSA ovvero quella ideologia disposta a vendere la propria dignità per soldi ...o per qualsiasi altra cosa aggiungo io: il posto, un favore personale, la pensione di invalidità, la multa da levare, la licenza edilizia...
La mentalità mafiosa consiste nella presunzione di fare qualcosa non perché è un diritto ma perché è un privilegio.
E allora, la lotta contro la mafia non è solo combattere i mafiosi e assicurarli alle patrie galere, bensì sta nella volontà che ogni cittadino deve avere di rompere i legami con coloro che dovrebbero rappresentare lo Stato ed essere contro la mentalità mafiosa ma che, invece, dicono «ci penso io, quel favore te lo faccio io, il lavoro te lo trovo io, ma poi mi devi dare qualcosa in cambio", il voto magari!!!

E quando, magari in campagna elettorale, ci capita di incontrare queste persone pensiamo per un attimo alla famosa frase di J.F. Kennedy : «Non chiedetevi cosa può fare il vostro paese per voi. Chiedetevi che cosa potete fare voi per il vostro paese.»

Quello che possiamo fare noi per il nostro paese, inteso sia come microcosmo cittadino sia come macrocosmo nazione, è lottare quotidianamente contro la mentalità mafiosa che sta condannando la democrazia a morte certa; lottare contro la strategia della distrazione che allontana l’attenzione della gente dai problemi importanti e dai cambiamenti decisi dalle élites politiche ed economiche utilizzando la tecnica del diluvio o dell’inondazione di distrazioni continue e di informazioni insignificanti; lottare contro la scuola della mediocrità, voluta e realizzata nella mediocrità per fare in modo che la distanza creata dall’ignoranza tra le classi inferiori e le classi superiori sia e rimanga impossibile da colmare da parte delle inferiori; lottare contro chi fa della delega agli altri uno stile di vita; lottare contro chi dice sempre che non è compito suo; partecipare alla vita sociale e politica nel rispetto dei propri diritti e dei propri doveri; considerare la propria azione sociale e civile, anche se piccola, importantissima e determinante per costruire la comunità paese, la grande casa comune che è lo Stato.

E’ di oggi il grido del neo presedente della Corte dei Conti, Giampaolino, contro la corruzione dilagante rispetto alla quale la Corte dei conti stessa, un’istituzione di garanzia posta a controllo del corretto uso delle risorse pubbliche, è messa a dura prova…
Che dire a riguardo?

La prima cosa che mi viene in mente è la più semplice, una domanda che, probabilmente, si pongono tutti i cittadini quando leggono le notizie sui giornali: “ma cosa mai posso fare io, che sono uno solo, per provare a risolvere il problema?”

Altrettanto semplice, quasi disarmantemente semplice, è la mia risposta, che mutuo da una leggenda che ho letto da qualche parte.
Un giorno ci fu un grande incendio in un bosco e tutti i suoi abitanti cominciarono a scappare impauriti perché tutte le tane, i nidi e gli alberi erano ormai bruciati. L’unico che tornò indietro con il becco pieno d’acqua era un piccolo colibrì, che voleva andare a spegnere l’incendio. Il leone allora gli disse: “ma cosa credi di fare così piccolo e con così poca acqua contro un tale incendio?” “forse –rispose il colibrì, non riuscirò a spegnere l’incendio, ma di sicuro avrò fatto la mia parte!”.

sabato 16 ottobre 2010

Dopo un'assemblea priva di risposte....la mia risposta sull'assemblea

La strategia della distrazione ovvero come parlare di tutto tranne che delle infiltrazioni dal tetto della Scuola!!!

Giovedì, durante l’assemblea dei genitori, insieme anche al Sindaco, alla Dirigente Scolastica e alla Responsabile del Plesso, per chiarire la vicenda delle infiltrazioni d’acqua dal tetto della Scuola Elementare San Giacomo di San Martino Sannita ho avuto la testimonianza diretta della veridicità della teoria di un grande, forse il più grande, teorico della comunicazione, Noam Chomsky, la teoria della “strategia delle distrazione”.

La “strategia della distrazione” è il primo dei dieci principi individuati da Chomsky nei suoi studi relativi alle metodologie usate dalle grandi lobbies (politici, imprenditori, pubblicitari, etc) per il controllo e la manipolazione dell'opinione pubblica.
Tale strategia è definita da Chomsky come l’elemento primordiale del controllo sociale e consiste nel deviare l’attenzione delle persone dai problemi importanti dando loro continue distrazioni e informazioni insignificanti.

Il punto principale di questa strategia, quindi, è mantenere la gente occupata, senza nessun tempo per pensare.

Detto questo, mi corre l’obbligo di raccontare brevissimamente cosa è successo:

il primo intervento, quello della Dirigente scolastica, dopo una breve parentesi sul rapporto di fiducia che deve esserci sempre tra Scuola e famiglie, ha confermato che il soffitto di un’aula ha delle perdite e presenta macchie di umidità, che è stato fatto un primo intervento d’urgenza da parte di alcuni operai del Comune ma che, il giorno dopo, le infiltrazioni si erano presentate anche in un’altra aula.

Il secondo intervento, quello del Responsabile Prevenzione e Sicurezza della Scuola ha dato esclusivamente informazioni relative al Decreto 81 del 9 aprile del 2008 che è la legge cui fare riferimento per l’argomento sicurezza nelle scuole.

Il terzo intervento, quello del Sindaco, ci ha fornito informazioni sulla stabilità e staticità della scuola e sulla sua resistenza ai sismi nella prima parte, per incentrarsi, poi, solo ed esclusivamente su una persona che con lettere, articoli di stampa e volantini distribuiti ai genitori avrebbe fatto allarmare la popolazione.
Dal momento che l’unica persona che aveva scritto lettere e un articolo sulla stampa nonché distribuito un volantino informativo ai genitori, sono io, ho ritenuto opportuno intervenire affermando a gran voce che io non avevo mai parlato di pericoli imminenti bensì avevo solo chiesto informazioni, chiarimenti e verifiche sulle condizioni del tetto, dal momento che già l’anno scorso si era presentata la stessa problematica.

Da lì ha preso vita il “dagli all’untore” e sono volate parole di accusa nei miei confronti per aver fortemente intimorito le persone.

L’incontro si è concluso di lì a poco, con un appuntamento di massima per la prossima settimana per verificare se nella scuola ci piove ancora oppure no.
Ora, dopo due giorni e a mente fredda, mi viene spontaneo chiedermi: ma non ci eravamo riuniti per capire se nella scuola c’erano veramente delle infiltrazioni, se è legittimo che i bambini continuino a far lezioni in ambienti umidi, quali provvedimenti è necessario prendere per ovviare a questa situazione e soprattutto chi li debba prendere?
A tutte queste domande non è stata data risposta.

La strategia della distrazione, evidentemente, colpisce ancora!!!

mercoledì 13 ottobre 2010

E' necessario il ripristino di adeguate condizioni igienico sanitarie per lo svolgimento delle lezioni nella Scuola Elementare San Giacomo

Spett. le Sindaco di San Martino Sannita, Ing. Angelo Ciampi
Spett. le Ass. Pubblica Istruzione, Sig. Anna De Bellis
Spett. le Dirig. Scol. Ist. Onnicompr. di Calvi, dott.ssa M. L. Fusco,

OGGETTO: Formale richiesta di non svolgere le lezioni nell’aula del Plesso Scolastico San Giacomo di San Martino Sannita nella quale da due giorni si sono manifestate ampie macchie di umidità nonché una perdita diretta d’acqua - Richiesta di immediato ed urgente ripristino delle condizioni di salubrità igienico sanitarie per lo svolgimento delle lezioni nel Plesso Scolastico San Giacomo - Richiesta di convocazione di un Consiglio di istituto urgente e straordinario, aperto ai genitori e ai rappresentanti dell’ amministrazione comunale, per discutere pubblicamente delle condizioni igienico sanitarie in cui si svolgono le lezioni presso il Plesso Scolastico San Giacomo

La sottoscritta Elvira Santaniello, genitore di due bambini che frequentano la Scuola Elementare San Giacomo nonché Responsabile per la Campania della Rete delle Rose Rosse e Responsabile del Presidio di Legalità e Giustizia della Rete delle Rose Rosse di San Giorgio del Sannio,



VISTO
• che le prime piogge dell’autunno hanno determino il ripresentarsi di macchie di umidità e di perdite d’acqua dal soffitto, in particolare nell’aula della classe II elementare del Plesso scolastico San Giacomo di San Martino Sannita (Bn)
• che tale situazione di insalubrità degli ambienti scolastici è stata già più volte segnalata e all’Amministrazione Comunale, proprietaria dell’immobile, e alla Dirigente Scolastica
• che è stata data comunicazione ai genitori e personale scolastico attraverso una lettera affissa in bacheca (prot. N. 2805/S/26) del fatto che “ cit. : nei mesi di febbraio /marzo 2010 l’Amministrazione Comunale aveva provveduto a sostituire le tegole rotte, causa dell’infiltrazione dell’acqua piovana” e che “cit. : in seguito alla richiesta della Dirigente Scolastica in data 20/07/2010 prot. N. 2341/A23….l’Amministrazione Comunale ha provveduto a sostituire le mattonelle solevate e a tinteggiare le aule”,
• che a tutt’oggi, in particolare nell’ultima aula a sinistra, l’aula della classe II elementare, vi sono evidenti e grosse macchie di umidità ed una perdita di acqua dal soffitto

CHIEDE

• che nell’aula della classe II elementare non vengano svolte le lezioni a causa della palese insalubrità igienico sanitaria dell’ambiente
• che vengano effettuate verifiche urgenti nonché i conseguenti lavori per il ripristino delle condizioni igienico sanitarie opportune per un adeguato svolgimento delle lezioni all’interno di tutte le aule
• che si verifichi l’opportunità di consentire il regolare proseguimento del percorso didattico della classe II elementare nella sala mensa (come da ieri si sta facendo) dal momento che, innanzitutto, la sala mensa è molto grande e quindi è più fredda di un’aula di normali dimensioni e poi perché in quella stessa sala vi verrebbero a svolgere senza discontinuità prima un certo numero di ore di lezione per la classe II elementare, poi il servizio mensa per tutta la popolazione scolastica e poi di nuovo altre ore di lezione, con evidenti perdite di tempo scolastico per le necessarie operazioni di pulizia dell’ambiente ed in una condizione che, francamente, sembra essere non ottimale
• che venga convocato con urgenza un Consiglio d’Istituto straordinario, aperto ai genitori, al personale e ai rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, per discutere pubblicamente di questa problematica e delle iniziative da intraprendere per la risoluzione del problema in atto.

Nella certezza che i punti in oggetto verranno prontamente analizzati e che verranno date le opportune risposte nei tempi previsti dalla legge, si porgono distinti saluti.

Elvira Santaniello

martedì 12 ottobre 2010

La scuola primaria San Giacomo di San Martino Sannita (Bn) fa acqua da tutte le parti!!!

Non è nemmeno iniziato l'inverno, non sono nemmeno iniziate le classiche giornate invernali uggiose e piovose ma già gli effetti negativi dei primi temporali sul tetto malandato della Scuola Primaria di San Martino Sannita (Bn) si fanno sentire.

E' bastata una nottata di pioggia ininterrotta perchè i bambini, al loro ingresso a scuola, ieri e oggi trovassero nelle aule i soffitti bagnati e la pioggia che scendeva giù, in alcuni casi copiosamente tanto che oggi le maestre si sono viste costrette a far spostare la scolaresca della classe II in un'altra aula.

Far spostare la scolaresca...ma stiamo scherzando?

Se già da ieri il gocciolamento era costante, come mai oggi i bambini sono entrati in aula ed hanno fatto lezione sotto la pioggia?
Non sarebbe stato forse il caso di sospendere le lezioni o forse è considerato normale fare lezione accompagnati dal gocciolio dell'acqua nei secchi?

E', dunque, da considerarsi assolutamente leggittima la protesta di alcune mamme che, nonostante il veto della Responsabile di Plesso ad entrare nella scuola, hanno voluto verificare di persona cosa stesse accadendo ed hanno minacciato di non portare i propri figli a scuola domani.

Non è altrettanto legittimo il fatto che di questa vibrata protesta dei genitori la dirigente non sia stata subito messa al corrente (lei stessa mi ha dichiarato al telefono che non ne sapeva nulla e che avrenbbe subito contattato il personale per avere notizie) e che, invece, sia venuta a conoscenza dell'accaduto solo quando, verso le 14.00 di oggi, io stessa l'ho chiamata per sapere se fossero stati presi eventuali provvedimenti straordinari per il proseguimento delle lezioni presso la scuola San Giacomo.
A questo riguardo, la Dott.ssa Fusco, nella telefonata di oggi pomeriggio, mi ha detto che, fino a contrordine dell'ultimo minuto, domani le lezioni si sarebbero svolte regolarmente...nonostante la pioggia !

E dire che noi l'avevamo detto, l'avevamo segnalato, avevamo fatto il volantinaggio, avevamo contattato sindaco e assessori, ma la risposta era stata univoca: nella Scuola San Giacomo non c'è alcuna emergenza...
Infatti, un pò di pioggia dal soffitto mica è un'emergenza?
Anzi, fa anche bene al cuoio capelluto!!!

lunedì 11 ottobre 2010

La dura analisi di Antonio Medici sul caso Zamparini e "I Sanniti"

Domani è 12 ottobre. Il 12 ottobre 2006 la Giunta Pepe approvò, senza il voto mio e di Salvatore De Toma, un atto illegittimo che portò all’apertura del centro commerciale “I Sanniti”, in deroga alle disposizioni urbanistiche e commerciali. In questi giorni, strascico di quell’atto tanto controverso, imperversa la polemica in merito all’opportunità che l’Assessore ai Lavori Pubblici Aldo Damiano rassegni le proprie dimissioni, essendo indagato per reati di corruzione e truffa nonché oggetto di una richiesta di arresto.
Come è avvilente uso in questi casi, la discussione mira, artatamente, a confondere l’aspetto giudiziario della vicenda con la sua rilevanza per la comunità. Si persegue, così, l’obiettivo di insabbiare nella palude delle procedure giudiziarie la valutazione delle responsabilità politiche degli amministratori, i quali, non a caso, si appellano alla diversa valutazione dei fatti operata da PM e Gip, alla presunzione di innocenza, dichiarano fiducia nella magistratura e nel frattempo continuano a rimanere in carica come se nulla fosse. L’indagine che coinvolge l’Assessore Damiano riguarda soprattutto il mancato rispetto da parte di Zamparini degli accordi da questi stipulati con il Comune per l’apertura del centro commerciale.

E’ bene ricordare che con tali accordi l’imprenditore otteneva una deroga alle procedure previste in via ordinaria per l’apertura della struttura commerciale a fronte dell’assunzione dell’onere di realizzare alcune opere di pubblica utilità da consegnare al Comune e dunque alla comunità. In particolare Zamparini si impegnò, con l’amministrazione D’Alessandro (centro-destra) prima e con l’Amministrazione Pepe (centro sinistra) poi, ad assumere a suo carico le spese per abbattere tre capannoni in area parco, per realizzare e cedere alla città un parco fluviale e un asse interquartiere, per acquistare e cedere alla città suoli di proprietà delle Ferrovie nonché a versare al Comune ottocentomila euro per la eliminazione dei passaggi a livello di via Valfortore.

Si può stimare in circa 6 milioni di euro il valore complessivo delle opere di pubblica utilità e dei versamenti nelle casse comunali oggetto degli impegni assunti da Zamparini. Ad oggi il mancato trasferimento del parco fluviale al patrimonio del Comune è oggetto di una controversia innanzi al TAR e le altre opere di pubblica utilità non sono state realizzate per ritardi del Comune. In definitiva, nessuno degli impegni assunti da Zamparini è stato onorato; con ciò la città, in cui i servizi per i cittadini sono ridotti al lumicino (vedi da ultimo mensa scolastica) e le tasse aumentate ai massimi livelli ammissibili (vedi TARSU, ICI, IRPEF), subisce un danno di 6 milioni di euro mentre i conti dell’imprenditore friulano si avvantaggiano del mancato esborso.

L’Assessore Damiano ed il Sindaco, però, continuano a proclamare in modo autoreferenziale i propri meriti ed a tacere rigorosamente sui fatti specifici. La comunità danneggiata ha, invece, diritto di sapere, ora, come e perché sia stato possibile che gli uffici dell’Assessorato retto da Damiano non abbiano elaborato i progetti per l’eliminazione dei passaggi a livello che Zamparini avrebbe dovuto eseguire, né abbiano effettuato il collaudo della strada che sempre Zamparini avrebbe dovuto cedere alla città, né ancora siano riusciti dal 2006 a concordare con le Ferrovie dello Stato la cessione di una fascia di terreno già identificata. Il profondissimo sentimento di indignazione civile non può trovare sedazione nel processo penale; rilevano, piuttosto, le responsabilità attuali di chi amministra danneggiando la comunità.
Antonio Medici
ex assessore al lavoro del Comune di Benevento