mercoledì 27 aprile 2011

Sono in atto tentativi di inganno e raggiri nei confronti di anziani e persone indigenti a fini elettorali

Sono pervenute a Rete Rose Rosse Campania numerose segnalazioni relative a presunti tentativi di raggiro e di inganno nei confronti di anziani soli e persone indigenti a fini elettorali.

Ci è stato segnalato che, soprattutto nelle zone periferiche e di campagna e nei quartieri più popolari, numerose famiglie sembrerebbe abbiano ricevuto "visite" da parte di incaricati di alcuni candidati alle prossime elezioni amministrative, i quali incaricati sembrerebbe si siano fatti portavoce di interventi personali dei suddetti candidati a favore delle persone contattate.

Sembrerebbe che siano state offerti a persone anziane contributi in denaro (intorno ai 70 euro) e/o una spesa completa al supermercato in cambio del sostegno elettorale.

Ad alcuni, poi, sembrerebbe anche che sia stato detto che se non avessero espresso tale sostegno a favore del candidato giusto, avrebbero avuto problemi a ritirare la pensione o per l'esenzione del ticket sanitario.

Rete Rose Rosse campania invita i suoi amici e simpatizzanti a continuare a segnalare situazioni del genere affinchè ad esse venga dato risalto sulla stampa e presso gli organi di informazione e a cautelarsi attraverso diffide e segnalazioni all'autorità giudiziaria e/o di Polizia nei confronti di questi candidati che utilizzano metodologie non consentite.

lunedì 25 aprile 2011

...ahimè, a San Giorgio vige ancora il familismo feudale...E' TEMPO DI LIBERARLA!

Oggi, come già un anno fa, l’Amministrazione Comunale di San Giorgio del Sannio ha deciso di non celebrare il 25 aprile, la Festa della Liberazione.

Questa scelta, che assolutamente non condividiamo, però, ci consente di fare una profonda riflessione politica: San Giorgio non celebra il 25 aprile e scientemente non può celebrarlo perché ancora non è stata liberata, San Giorgio non può festeggiare la liberazione perché ancora è succube di una cappa ombrosa attraverso la quale non riesce a scorgere nuove prospettive e un più florido futuro.

Ecco, allora, che diventa fondamentale ai fini di queste nuove conquiste di libertà il popolo, la comunità dei sangiorgesi, che, singolarmente e come unità popolare, hanno un ruolo fondamentale nella liberazione del proprio territorio.

Diventano e, con cognizione di causa, i partigiani del nuovo millennio e possono contribuire fattivamente alla reale liberazione della propria terra dai familismi, dai favoritismi, dalle clientele, dalle catene e dai legacci che per decenni l’hanno tenuta imprigionata!

A questo proposito, e come modello ed esempio per tutti quegli uomini e donne che hanno a cuore la concreta e reale emancipazione di San Giorgio del Sannio, Rete Rose Rosse Campania invita tutti i cittadini al ricordo della staffetta Gabriella, quella giovane Tina Anselmi che, con la sua bicicletta, portava notizie e materiali ai partigiani nascosti nelle campagne.

La partigiana Gabriella ha contribuito in prima persona al raggiungimento della libertà a partire dal Veneto ed ha sempre sostenuto, insieme a tanti illustri storici, che le donne sono state fondamentali per la Resistenza, dichiarando sempre e convintamente che la qualità della politica sarebbe migliore il giorno in cui ci fossero più donne, accanto agli uomini, a gestire i problemi del paese.

E lei stessa nel suo lungo percorso politico istituzionale ha contribuito a produrre il terreno fertile per la nostra carta costituzionale e per il voto alle donne del 1946 fino ad arrivare a quel suo progetto (L.833/78 ) da cui, poi, è nato il Servizio Sanitario Nazionale, che all’epoca fu una vera e propria rivoluzione.

Le donne di quella generazione hanno compiuto in massa il primo atto di una
grande battaglia ideale, politica, sociale. Il secondo atto, ora, tocca soprattutto alle
giovani, alle ragazze di oggi che insieme ed accanto agli uomini, devono impegnarsi per liberare ancora e ancora una volta, la propria terra.

sabato 23 aprile 2011

A San Giorgio del Sannio il rispetto delle norme sulla propaganda elettorale è un optional!!!

Cari concittadini,
siamo solo all'inizio della campagna elettorale ma, come si suol dire, il buongiorno si vede dal mattino!

In soli pochi giorni la nostra cittadina è stata già sommersa di manifesti elettorali abusivi di tutte le liste e le cassette postali dei palazzi sono già ingolfate da volantini e "santini" elettorali di tutte le compagini in lizza.

A ciò si deve, ahimè, aggiungere che numerosi balconi e finestre di noti studi di avvocati, geometri, medici, etc mostrano esposti sulle proprie inferriate loghi di lista, volti sorridenti di candidati e finanche belle foto di gruppo di una lista su sfondo agreste.

Tutto ciò, cari concittadini, è DANNOSO PER LA COMUNITA' nonchè ILLEGALE!!!

Infatti, anche se per i manifesti abusivi è stata approvata all'interno del Decreto Milleproroghe, una sanatoria preventiva che consente ai partiti di "sanare" l'affissione selvaggia con una multa di 1000 euro (da pagare entro il 31 maggio 2011), resta il fatto che tutta l'opera di ripulitura delle città è a carico del Comune e costituisce, quindi, un grosso danno per le tasche dei cittadini.

Per quanto riguarda i volantini ed i "santini" messi nelle cassette postali, invece,
il 3 marzo 2005, l’autorità per la privacy ha emanato un provvedimento (G.U. n. 64 del 18/03/05) che, rifacendosi al codice per la tutela dei dati personali (D.lgs. 196/2003), conferma e rafforza le “Disposizioni in materia di comunicazione e di propaganda politica” (provvedimento del 12/2/2004) cui si devono attenere i candidati e i partiti durante le campagne elettorali.
In virtù di queste norme, i cosiddetti “santini”, ovvero le cartoline di propaganda che gli elettori si ritrovano nella cassetta della posta devono essere distribuite previo obbligatorio consenso dei destinatari. Ove non fosse stato richiesto il consenso, o non fosse da parte del candidato o organismo politico stata data informazione sulle finalità di utilizzo dei dati o alla richiesta dell’interessato non venisse fornito un riscontro idoneo, il cittadino può rivolgersi all’autorità giudiziaria e/o presentare reclamo al Garante per la privacy.

Per cautelarsi e per non essere disturbati da tutti questi volantini, spesso indesiderati, i cittadini possono apporre sulla propria cassetta postale un cartellino recante la seguente scritta: “Ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo n. 196/2003 (norme sulla privacy), è vietato inserire nelle cassette postali depliant, volantini e altro materiale pubblicitario senza il consenso del condómini, ad eccezione degli stampati postali. I contravventori potranno essere denunciati al Garante per la protezione dei dati personali per le sanzioni di legge".

Infine, per quanto riguarda i manifesti, i loghi e le foto di lista esposti sui balconi o dietro le finestre di appartamenti, studi professionali, negozi, o comunque, di proprietà private, è bene ricordare che a partire dal 30° giorno antecedente il voto è vietata qualsiasi affissione fuori dagli appositi spazi a ciò destinati dal Comune (disciplina della propaganda eletorale, 8 aprile 1980, n.1943/V).

Cari concittadini, riflettete su queste cose prima di andare a votare: chi contravviene alle leggi sapendo di contravvenire e chi provoca un danno palese alle casse comunali dal momento che per pulire i danni da lui provocati si useranno i soldi dei cittadini (e non è possibile che questi signori non siano al corrente delle leggi, visto che stiamo parlando di candidati che sono, comunque, amministratori uscenti), come amministrerà la cosa pubblica? Chi è irrispettoso delle leggi prima, potrà redimersi immediatamente dopo essere stato eletto?

A voi l'ardua sentienza!!!

venerdì 22 aprile 2011

Come reagire all'indesiderata pubblicità elettorale nelle nostre cassette postali

Oggi ho trovato all'interno del mio palazzo ragazzi che mettevano volantini e santini elettorali nelle cassette postali. A loro e a chi li ha mandati ricordo che ciò è illegale.

Il 3 marzo 2005, l’autorità per la privacy ha emanato un provvedimento (G.U. n. 64 del 18/03/05) che, rifacendosi al codice per la tutela dei dati personali (D.lgs. 196/2003), conferma e rafforza le “Disposizioni in materia di comunicazione e di propaganda politica” (provvedimento del 12/2/2004) cui dovranno attenersi i candidati e i partiti durante le campagne elettorali. In virtù di queste norme, i cosiddetti “santini”, ovvero le cartoline di propaganda che gli elettori si ritrovano nella cassetta della posta, a partire dal 30 giugno 2005 devono essere distribuite previo obbligatorio consenso dei destinatari. Ove non fosse stato richiesto il consenso, o non fosse da parte del candidato o organismo politico stata data informazione sulle finalità di utilizzo dei dati o alla richiesta dell’interessato non venisse fornito un riscontro idoneo,il mio consiglio è quello di rivolgersi all’autorità giudiziaria o di presentare reclamo al Garante per la privacy.

Intanto, per provare a dissuadere i candidati invadenti, Rete Rose Rosse Campania invita tutti i sangiorgesi cui non piace che le proprie cassette postali vengano ingolfate da centinaia di santini e volantini, ad apporre sulla propria cassetta postale un cartellino ben visibile con questa avvertenza: “Ai sensi dell’art. 23 del decreto legislativo n. 196/2003 (norme sulla privacy), è vietato inserire nelle cassette postali depliant, volantini e altro materiale pubblicitario senza il consenso del condómini, ad eccezione degli stampati postali."

martedì 19 aprile 2011

Tu sporchi, io non ti voto!

Le elezioni si vincono anche rimanendo fedeli ai propri principi e convinzioni!!!
Io ho scelto di non utilizzare manifesti e non utilizzare collaboratori e distributori di materiale elettorale pagati in nero.

La legalità e la trasparenza non si predicano ma si applicano in prima persona. ANCHE LA FORMA E' SOSTANZA!!!

Rete Rose Rosse Campania sostiene ed appoggia la campagna "Tu sporchi io non ti voto" contro le affissioni abusive di BCR Magazine e BMagazine...il Presidio di Legalità e Giustizia comincerà ad inviare segnalazioni anche da San Giorgio del Sannio a partire da oggi...

sabato 16 aprile 2011

la riduzione dei fondi per il trasporto pubblico colpisce anche San Giorgio del Sannio ma di questi argomenti in campagna elettorale non si parla...

Leggo da Il Sannio Quotidiano di ieri 15/04/2011 che il nuovo quadro dei collegamenti tracciato dalla provincia (la ormai famosa delibera 964/2010 della Giunta regionale che ha disposto la riduzione del monte chilometrico complessivo e dei relativi trasferimenti finanziari) determinerà da qui a pochi giorni tagli su tutte le linee ed anche probabili aumenti nel costoi dei biglietti.

La delibera 964/2010 prevede la “predisposizione dell'offerta del servizio di trasporto pubblico locale ottimizzata negli orari e nelle frequenze, avendo cura di minimizzare le sovrapposizioni, di ridurre il servizio nei giorni festivi, nella fascia mattinale e morbida, nel periodo estivo, nonché di eliminare le corse cosiddette “mercatali” e quelle a scarsa frequentazione”. In pratica, nessun collegamento intercomunale verrà soppresso ma per molti è prevista la cancellazione di alcune corse attualmente in vigore.

Per quanto riguarda il collegamento San Giorgio - Benevento Verranno soppresse 4 corse:
sulla linea San Nazzaro – San Giorgio del Sannio – Benevento
soppresse le corse delle ore: 9.00 - 9.25 – 15.00 - 15.25 -

L'attuazione di questo nuovo quadro dei collegamenti ha determinato la riscrittura dei contratti con tutte le 18 ditte operanti sul territorio provinciale. La Provincia ha trasmesso i nuovi schemi alle aziende chiedendo l'accettazione delle nuove condizioni di servizioed ha hato agli operatori l'unica chance di formulare proposte alternative che non modifichino però l'impostazione tracciata dalla delibera.
Il tutto a danno dei cittadini , dei pendolari, di chi non ha la patente e di chi preferisce non usare l'auto bensì i mezzi pubblici.

Mi auguro che anche di queste problematiche, che rendono San Giorgio ancora più marginale, si parli in campagna elettorale e soprattutto si facciano a riguardo proposte sensate relative ad es. a linee di navette, magari elettriche, che colleghino i comuni limitrofi del medio Calore con Benevento.

mercoledì 6 aprile 2011

L'Italia degli amministratori virtuosi a Report (3 aprile 2011)

La politica al servizio dei cittadini e delle comunità esiste!!! Starà a noi, quando andremo a votare,scegiere chi è più vicino a questi temi e a questa sensibilità!!!

lunedì 4 aprile 2011

Un'idea di economia applicabile a tutti i campi: l'economia della sostenibilità praticata dai Comuni Virtuosi.

Dopo gli arredi ecologici per la nuova scuola media, la stampa in carta riciclata del periodico comunale, l’acquisto di apparecchiature tecnologiche e l’utilizzo di pannolini lavabili per i bimbi che frequentano il nido comunale, il Comune di Colorno (PR) ha inserito un’importante novità nel capitolato per la gestione delle mense scolastiche: con l’inizio del nuovo anno la ditta aggiudicataria del servizio sarà tenuta a distribuire ai bambini esclusivamente acqua del rubinetto, che non solo è più controllata ed economica, ma che riduce drasticamente la produzione dei rifiuti, oltre che l’inquinamento atmosferico causato dal trasporto per migliaia di chilometri di interi bancali di bottiglie di plastica.
Con questa iniziativa Colorno prosegue l’opera di introduzione degli acquisti verdi avviata dal Comune a partire dal 2004.
Nel progetto della mensa scolastica è inoltre previsto un utilizzo consistente di prodotti biologici, tipici e di stagione, oltre che l’introduzione di prodotti provenienti dal circuito del commercio equo e solidale. La ditta, oltre a ciò, è anche tenuta a rendere disponibile il materiale a perdere in caso il Comune intenda attivare il progetto “Social Market” per la distribuzione gratuita di derrate alimentari che, in questo modo, si trasformano da rifiuti da smaltire a opportunità di integrazione sociale.
Per il trasporto dei pasti dal centro di cottura alle mense scolastiche la ditta dovrà utilizzare esclusivamente mezzi ecologici, così come per la pulizia dei locali dovranno essere usati solo detersivi a basso impatto ambientale.
Il caso di Colorno dimostra quindi come, introducendo dei vincoli semplici e chiari, sia possibile rendere realmente sostenibile un servizio pubblico importante come la refezione di una scuola o di un ospedale.



Basta cemento, basta nuove costruzioni, basta vedere il territorio rosicchiato dall’edilizia. Cassinetta di Lugagnano, comune di circa 1800 abitanti in provincia di Milano ha deciso un Piano Strutturale Comunale a crescita zero e per questo ha vinto il Premio Nazionale dei Comuni virtuosi nella sezione “gestione del territorio”.
Il Sindaco Domenico Finiguerra è stato eletto nel 2007 in una lista civica e la decisione di adottare la “crescita zero” è pienamente condivisa dai suoi concittadini che lo hanno approvato dopo aver partecipato a numerose assemblee pubbliche e dunque per i prossimi 5 anni non sono previste nuove costruzioni.

Cassinetta di Lugagnano è nel Parco Lombardo della Valle del Ticino in un area fertile che va da Melegnano a Legnano.Dice il Sindaco Finiguerra nella sua relazione presentata ai Colloqui di Dobbiaco 2008:
Così, nelle aree agricole a sud della Provincia di Milano, spesso si posano gli occhi dei grandi imprenditori immobiliari e degli speculatori. E nelle zone di maggior pregio, l’attenzione è ancora più grande. E’ infatti certamente più attraente un insediamento residenziale nei pressi di una riserva naturale, magari tutelata dall’Unesco, rispetto ad una villetta a schiera nella periferia già urbanizzata di Milano.
In accordo con i suoi cittadini è iniziato uno scambio di idee e proposte che aiutasse il sindaco e i suoi amministratori a trovare le risorse necessarie a compensare le fiscalità che non sarebbero entrate da nuova urbanizzazione.
La prima scelta stata quella di ridurre le spese: nessuno staff per il primo cittadino e per gli assessori, niente ufficio stanmpa, l’unica auto blu è una Panda verde e ognuno si muove con i propri mezzi, treno o bici. E un passo è stato fatto anche verso la “finanza creativa”.
Ad esempio il numero dei matrimoni celebrati a Cassinetta è cresciuto notevolmente grazie anche al ai luoghi incontaminati che si prestano come splendida cornice al giorno più bello e dunque sindaco e assessori sono a disposizione della celebrazione nelle ville settecentesche anche in orari strani (ma a prezzo maggiorato).
Dal lato edilizio così l’Amministrazione è riuscita a recuperare e riutilizzare edifici già asistenti; ha programmato piste ciclopedonali per disincentivare l’uso dell’auto e ha iniziato progetti per la tutela e valorizzazione del patrimonio paesaggistico e per la salvaguardia dell’agricoltura. Dice il Sindaco Finiguerra:
Consumo di suolo che talvolta diventa spreco: sono centinaia i capannoni vuoti e le case sfitte. Tutto suolo rubato all’agricoltura, senza nessun beneficio, né sull’occupazione né sulla qualità della vita dei cittadini.


Nel 2010 il vicesindaco e assessore all’ambiente del Comune di Tavarnelle Val di Pesa, Davide Baroncelli, insieme a Serena Losi dell’ufficio ambiente e a Simone Dallai, responsabile del servizio assesto del territorio, hanno ricevuto il premio “EMAS Awards 2010” assegnato dalla Commissione Europea alle organizzazioni europee che hanno dimostrato di eccellere nell’ecogestione delle proprie attività, nella tutela dell’ambiente e nell’uso sostenibile delle risorse.
Il Comune di Tavarnelle Val di Pesa è da sempre molto sensibile ed attento alle problematiche ambientali e ritiene la tutela dell’ambiente uno dei principali obiettivi. Infatti, l’amministrazione ha avviato numerosi progetti ambientali e ha inserito criteri di salvaguardia dell’ambiente in tutti gli strumenti di governo del territorio (piano strutturale, regolamento urbanistico, regolamento edilizio, regolamento contro l'inquinamento luminoso) contribuendo a creare una coscienza diffusa delle problematiche ambientali e promuovendo la prevenzione, la riduzione e la differenziazione dei rifiuti e l’uso sostenibile delle risorse.

domenica 3 aprile 2011

Ma San Giorgio del Sannio cosa fa per le energie rinnovabili? Ha aderito ai protocolli d'intesa? O ce lo spacceranno come tema di campagna elettorale?

Da qualche giorno è on line all’indirizzo http://pattodeisindaci.upinet.it il sito dell’Unione delle Province d’Italia sul Patto dei Sindaci, l’iniziativa europea che ha l’obiettivo di promuovere e sviluppare la diffusione di energia da fonti rinnovabili
Il sito, promosso a cura del responsabile ambiente dell’Upi e Presidente della Provincia di Potenza Piero Lacorazza, raccoglie e sistematizza tutte le informazioni, le buone pratiche, le normative europee e nazionali del settore ed è diretto a favorire la collaborazione tra istituzioni locali, nazionali ed europee e le forze economiche.
Voglio ricordare, a tale proprosito, che la Provincia di Potenza ha ricevuto il premio “Comuni rinnovabili 2011” per il progetto “Scuole ecologiche in scuole sicure” e che, invece, la Provincia di Benevento, nonostante il suo assessore all'Ambiente Gianvito Bello sia anche il Presidente del Patto delle Province del Mezzogiorno dall'aprile 2009, arranca ancora nell'uso delle rinnovabili sul territorio.

Sono 40 le Province, compresa Benevento, che hanno aderito al Patto dei sindaci per le energie rinnovabili e già 2 anni fa ad aprile 2009 furono siglati i Protocolli d’intesa per lo sviluppo energetico sostenibile tra la Provincia e 77 comuni del Sannio.

A questo proposito, Rete Rose Rosse Campania chiede al consigliere provinciale nonchè Assessore al Patrimonio e Vicesindaco di San Giorgio del Sannio, Ricci, prossimo candidato sindaco di San Giorgio del Sannio, di dire, per favore, ai cittadini, adesso, e non in campagna elettorale, se il Comune di San Giorgio ha siglato questi protocolli d'intesa e quali sono state finora le misure prese dal Comune per le energie rinnovabili.

sabato 2 aprile 2011

Ma un resoconto concreto, e soprattutto documentato, di fine consiliatura si potrà avere, o no?

Qualche giorno fa il Sindaco Giorgio Nardone ha pubblicato su “Il Sannio Quotidiano” un articolo di commiato alla comunità sangiorgese amministrata per 10 anni.
Un articolo commovente, tutto ispirato al suo spirito di servizio alla comunità ed ai risultati ottenuti in termini di risanamento economico, di realizzazione del programma elettorale e di concretizzazione della memoria storica del territorio.
Tuttavia, a parte la citazione relativa ai tre monumenti (due già eretti, uno al guerriero sannita e uno al Gruppo di Combattimento Friuli e il terzo, erigendo, all’emigrante) non mi pare, anche dopo una lettura approfondita, di rinvenire nell’articolo quali siano le opere concrete che hanno fatto seguito (e cito testualmente) all’aver “messo in campo ogni sforzo e risorsa disponibile per rendere l’amministrazione pubblica più efficiente e vicina alla società civile, per cogliere ed interpretare le aspettative di tutti i cittadini, indistintamente dal loro sentire politico, per garantire la tutela della legalità e la serena ed ordinata convivenza civile”.

Allora, visto che è il Sindaco stesso ad invitare la cittadinanza alla verifica del suo operato, “valuterete voi questo mio decennio amministrativo” scrive, voglio accogliere questo invito e provare a fare una valutazione di questi 10 anni con Nardone al timone dell’Amministrazione Comunale.

Per farlo, però, considerato anche il fatto che è stato lo stesso Sindaco a non dare ai cittadini i dati utili per fare una valutazione oggettiva, mi toccherà, necessariamente basarmi su ciò che di negativo è stato frutto del suo mandato e che, a prescindere dal suo volere, è arrivato a conoscenza dei cittadini.

Vado a memoria:
cementificazione selvaggia;disastro ambientale (vedi incendio del Capannone Barletta e il depuratore di Gianguarriello per il quale il dott. Nardone è anche indagato dalla Procura); inadeguatezza dell’impianto fognario; inadeguatezza del manto stradale in centro e situazione vergognosa delle strade in periferia; vivibilità zero; continuo e costante aumento di furti (non ultimo un furgone dell’immondizia); continuo e costante aumento del consumo di alcol e di droghe (con arresti ormai all’ordine del giorno di spacciatori e consumatori bambini e costante disattenzione da parte degli esercenti [nonché della Polizia Urbana]del divieto di commercio di bevande alcoliche ai minori); inadeguatezza e/o assenza di servizi per le categorie deboli (diversamente abili, anziani autosufficienti e non, famiglie disagiate, bambini); inadeguata programmazione ed attuazione in tema ambientale e di sostenibilità (scarsi risultati nella raccolta differenziata, nessun utilizzo di energie alternative, assenza assoluta di spazi verdi e parchi giochi, assenza di un’isola ecologica, etc); inadeguata programmazione ed attuazione in tema di welfare (prova ne è la chiusura della Telsey ed il licenziamento della maggior parte dei dipendenti); inadeguato utilizzo, in tempo di crisi economica e di necessità del rispetto del patto di stabilità, di risorse economiche della comunità per attività accessorie e non funzionali allo sviluppo e/o al miglioramento della comunità (vedi notti bianche, contributi a pioggia per associazioni “vicine” all’Amministrazione, monumenti etc); il mancato adeguamento dello Statuto Comunale al T. U. degli Enti Locali (Decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267) per quanto riguarda le condizioni di pari opportunità tra uomo e donna nell’Amministrazione Comunale (art. 6 comma 3 del T. U.) e per quanto riguarda la partecipazione popolare all’amministrazione locale e le garanzie necessarie relativamente al tempestivo esame delle istanze dei cittadini ( art. 8 commi 3, 4, 5 del T.U.); inadeguati livelli di partecipazione della cittadinanza all’amministrazione della cosa pubblica.


Da questo elenco, parziale e sicuramente implementabile, si evince chiaramente che la decennale consiliatura di Giorgio Nardone, al di là dei dettagli relativi all’ordinaria amministrazione, non ha lasciato, oltre ai monumenti, alcuna operazione che possa essere riconducibile agli interessi della collettività né nel campo della produzione di lavoro né nella partecipazione della cittadinanza alla vita amministrativa né nell’ottica della vivibilità del paese.
I molti punti sopra evidenziati, tutti negativi, invece, lasciano irrisolti, a partire dai risultati delle indagini sull’incendio del capannone Barletta al depuratore di Gianguarriello, una serie di problematiche tutt’ora in essere che determinano grave nocumento per la collettività.

La Rete delle Rose Rosse Campania, perseguendo la legalità sul territorio, augura, ovviamente, a Giorgio Nardone, di provare la propria innocenza nei provvedimenti che lo vedono indagato ma, nel contempo, chiede, in ossequio alla trasparenza, al Sindaco e all’Amministrazione Comunale uscente che si faccia, alla fin della consiliatura, un reale, concreto e soprattutto documentato bilancio consuntivo rispetto ai punti di cui sopra.
Nel contempo, opererà sul territorio affinché i cittadini e le cittadine possano conoscere quali sono le reali iniziative, ammesso che ve ne siano, messe in atto dall’amministrazione ancora in carica per risolvere tutti i problemi elencati.

venerdì 1 aprile 2011

I regali del Sindaco uscente continuano!!!!

Mentre a Foglanise (3500 abitanti circa), grazie all'isola ecologica e alla campagna di riduzione alla fonte dei rifiuti, la TARSU è diminuita del 12%, a San Giorgio del Sannio, la percentuale di raccolta differenziata scende e la TARSU aumenta del 30%...e meno male che il sindaco dice di aver amministrato bene!!!

Vuoi vedere che glielo dobbiamo fare noi il monumento per tutti i regali che ci ha fatto?

Il patetico addio di Giorgio Nardone...

L'addio di Nardone è quanto meno patetico e volto solamente a difendere, fino alla fine, un'amministrazione che è stata fallimentare sulla maggior parte degli aspetti fondamentali della vita di un paese: partecipazione dei cittadini, riduzione delle spese, offerta di servizi alla comunità, sostegno alle classi deboli, attenzione all'ambiente, legalità e trasparenza...
Ma tanto rimarranno i monumenti a celebrarne perennemente la memoria, monumenti che, però,l'amministrazione ha pagato coi soldi dei sangiorgesi e spendendo anche somme considerevoli che potevano essere utilizzate in modo più produttivo per la comunità!!!
Non importa che il guerriero sannita è storicamente non rappresentativo per questa comunità, non importa che il cippo ai caduti della Friuli sia stato eretto iun mezzo a giardinetti sporchi e pieni di bottiglie rotte e siringhe (a simboleggiare l'iimmobilità del Comune rispetto al devastante consumo di alcol e di droghe tra i giovani sangiorgesi), non importa che l'erigendo monumento all'emigrante sia l'ennesima spesa inutile, l'importante è che i cittadini percepiscano sempre e sempre di più che tutto ciò che è fatto dagli amministratori è un favore non un diritto sancito dalla legge, tanto a farli fessi e contenti ci stanno i monumenti!!!