mercoledì 6 ottobre 2010

Il Farmers Market di Benevento, inaugurato di recente, rischia già la chiusura!!!

Numerose sono state le lamentele degli acquirenti che si erano accostati all'iniziativa del Farmers Market con tanta buona volontà e speranza ma che hanno dovuto ricredersi.
Motivo principale dell'insoddisfazione sono i prezzi, ritenuti alti e comunque non in linea con lo spirito dell'iniziativa che, in pratica, accorciando la filiera, nel senso che si evitano vari passaggi di mano della merce, passaggi che fanno poi lievitare i costi, dovrebbe recare beneficio agli acquirenti che dovrebbero così acquistare i genuini prodotti della terra direttamente dal produttore con un evidente beneficio economico per entrambi.
Questo, oggettivamente, non sta accadendo e Pietro Iadanza, Assessore al ramo del Comune di Benevento, è conscio che ciò possa rappresentare anche un validio motivo di fallimento dell'iniziativa (se la gente non la frequenta sarà brutto assistere al suo graduale spegnimento...) così come del resto è già ampiamente successo al nord dove i Farmer's Market sono nati.
E così, d'intesa anche con le organizzazioni di categoria, il tono della voce si è fatto alto con la speranza che chi deve intendere, intenda.

In realtà, a leggere un pò qualche notia sparsa sul web relativa ai Farmers Market, si scopre facilmente che essi sono stati un'abile operazione di marketing volta a favorire gli agricoltori con la speranza di fare fessi i consumatori facendo leva sul concetto del biologico e della filiera corta.

In realtà, secondo Dino Abbascià, presidente della Fida-Confcommercio, la federazione dei dettaglianti dell’alimentazioneai consumatori, queste nuove forme di commercio, più che sostenere i consumi, si prefigurano come l’ennesimo aiuto agli agricoltori e non mantengono spesso le promesse per cui sono nate, cioè di attuare prezzi più bassi. Di solito, gli agricoltori che partecipano a questi mercati non pagano l’occupazione di suolo pubblico e le relative concessioni. E non sono soggetti al rispetto delle normative igienico-sanitarie per il trattamento e la conservazione di generi alimentari. Praticamente i costi sono più che dimezzati. Inoltre, solitamente, chi vende all’interno di questi mercati non emette lo scontrino fiscale e non è tenuto al rispetto delle normative fiscali sul commercio al dettaglio. Queste forme di vendita poi, vengono effettuate al di fuori delle aree mercatali stabilite dalle singole amministrazioni comunali. E quindi non valgono le prescrizioni sulle distanze minime dagli esercizi di vicinato. In pratica è possibile autorizzare un farmer market anche a pochi metri da un negozio che vende gli stessi prodotti, pagando però le tasse locali e nazionali e osservando tutte le prescrizioni per il commercio al dettaglio.

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