Il Cesvob (Centro Servizi al Volontariato Beneventano) è un ente che, per legge, dovrebbe rappresentare e supportare il volontariato locale.
Di fatto, però, da marzo 2010, si è arroccato in una gestione elitaria e "per pochi" impedendo ad oltre 70 associazioni di diventare socie del Cesvob e di partecipare all'elezione degli organi direttivi in carica per i prossimi 3 anni.
Queste associazioni, riunite nel comiato "Giù le mani dal volontariato" hanno si sono rivolte alla Magistratura e il giudice Antonietta Genovese, proprio in questi giorni, si è espresso accogliendo le istanze delle associazioni ricorrenti.
Le associazioni, nella memoria difensiva dell'avvocato Paola Ferrannini, hanno sollevato fra l'altro un inquietante dubbio: la "violazione" di alcune norme statutarie è frutto di "ignoranza dello statuto o manovra politica" per consentire ad una ristretta cerchia di associazioni di gestire un ente il cui budget, solo nel 2010, ammonta a circa 700mila euro?
Questa domanda è legittima visto che il comportamento dell'attuale dirigenza sembra non volere tenere conto delle disposizioni del giudice: a quasi tre settimane dalla conoscenza del provvedimento, infatti, non è stata convocata alcuna assemblea dei soci per deliberare sulle nuove ammissioni dalle quali dovrà scaturire la nomina del nuovo consiglio direttivo.
Allora, siamo noi i malpensanti o qualcosa sotto c'è davvero?
da GazzettBenevento.it
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