Rimango impietrita nel leggere che venerdì prossimo 18 marzo si svolgerà, presso l'auditorium comunale di San Giorgio del Sannio, un convegno promosso dal CIF, che non è un famoso detersivo bensì il Centro Italiano Femminile, ovvero un coordinamento di donne e di associazioni di ispirazione cristiana.
Non è certo il fatto che delle donne che fanno mostra del loro impegno cristiano si incontrino per "commemorare la presenza civile e sociale delle donne che sono state esempio indimenticabile di questo periodo storico (cito dal comunicato stampa apparso oggi sui giornali on line)", che mi lascia di sasso, bensì il fatto che queste donne, tutte con ruoli ed incarichi ben definiti, avvocati, presidenti Unicef, donne impegnate in note battaglie per la presenza delle donne nelle istituzioni, accettino di fare questa commemorazione in un Comune e alla presenza di un sindaco che delle donne e delle commemorazioni di feste nazionali non ha avuto negli ultimi tempi alcuna considerazione!
Voglio ricordare, a tal proposito, che il comune di San Giorgio non rispetta la parità di genere come previsto dal Testo unico degli enti locali nè ha adeguato il proprio statuto in tal senso e che l'amministrazione comunale non ha ritenuto opportuno festeggiare pubblicamente nemmeno con una manifestaazione simbolica nè lo scorso 25 aprile nè lo scorso 1 maggio e che, a tutt'oggi, non risultano iniziative per il 17 marzo prossimo Festa Nazionale per il 150° annversario dell'Unità d'Italia.
Tra queste stesse donne che interverranno all'incontro del CIF, inoltre, è presente la presidente provinciale dell'UNICEF, Carmen Maffeo, più volte da me sollecitata (e dalla quale non ho avuto nessuna risposta) sul fatto che pur di ottenere un locale comunale quale sede Unicef locale sia passato sotto silenzio il fatto che in questo stesso comune, nonostante i convegni e le migliaia di parole buttate al vento e nonostante il sindaco sia firmatario di accordi con l'ANCI per favorire una maggiore vivibilità dlle città a vantaggio dei bambini, non si sia fatto e non si faccia alcunchè perchè tutto ciò che si è detto venga trasformato in fatti.
La memoria dei valori legati all'Unità d'Italia, la memoria dei valori legati alla nostra bandiera, la fede negli ideali, la speranza e la passione civica, non credo meritino di essere strumentalizzati solo per un fine di visibilità e di pubblicità per le proprie singole attività ed associazioni!
La presenza civile e sociale delle donne oggi deve, secondo me, essere caratterizzata da ben altro, ovvero e soprattutto dal coraggio di dire no alle situazioni di ambiguità, dal coraggio di difendere, anche a spada tratta e anche nei confronti di altre donne, la necessità di non farsi fagocitare in un sistema sociale, politico, economico che delle donne ha una scarsissima considerazione, dal coraggio di non farsi usare come merce di scambio negli ambiti sociali e politici, dalla volontà di non farsi strumentalizzare.
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